“Quattro chiacchiere con… Annamaria Lombardo (Geolive Belice)”

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
09 Febbraio 2019 12:39
“Quattro chiacchiere con… Annamaria Lombardo (Geolive Belice)”

Castelvetrano, culla della Nocellara del Belice, terra di contrasti, paese probabilmente "scomodo" per certi versi, ma anche luogo dove gli operatori economici continuano a lavorare ed a stare sul mercato. Le nostre solite "Quattro chiacchiere..." le abbiamo fatte con la dott.ssa Annamaria Lombardo. Poco più che trentenne, amministra dal 2009 la Geolive Belice S.a.s., azienda leader nella produzione, lavorazione e commercializzazione delle olive Nocellara. Non solo manager ma anche mamma e moglie, a dimostrazione che quello che un tempo era definito "sesso debole" è più forte che mai e sa farsi spazio in un mondo che fino a non molti anni fa era ad appannaggio degli uomini.

Lei dirige un'azienda di primaria importanza nell'ambito dell'olivicultura, la Geolive Belice. Un mondo definito "maschile" ma che vede sempre più donne impegnate. Secondo lei, quali sono le difficoltà che come donna si trova ad affrontare? E' vero, non è stato facile per me, ritagliarmi questo ruolo, in un contesto dove le donne in passato hanno avuto pochissimo spazio. La mia scelta, seppur in continuità con la grande esperienza che ho ereditato da mio padre, dimostra che si può ottenere un risultato professionale anche a Castelvetrano, parlando al femminile.

Negli ultimi anni diverse donne nel nostro settore, hanno scelto di investire professionalmente nelle aziende agroalimentari locali. Non è facile farsi spazio ma oggi, posso dire con tranquillità che si può raggiungere un operative range di livello alto anche se si è una donna. Nella foto Annamaria Lombardo La vostra azienda occupa uno spazio del mercato olivicolo importante. Quali sono i vostri punti di forza? I nostri punti di forza sono tre: qualità, esperienza e capacità gestionale.

La nostra azienda da sempre cura tutta la filiera olivicola dal produttore al consumatore. Negli anni abbiamo investito molto per assicurare una qualità eccellente al mercato di riferimento. La Nocellara del Belice fa parte della storia economico- sociale di questo territorio. Dietro la semplice oliva c'è il duro lavoro di tanti produttori. Noi , nel nostro business, teniamo molto in considerazione il rapporto con le persone che ci forniscono la materia prima. A loro il compito di rendere la Nocellara sempre più eccellente nei campi, a noi spetta la responsabilità di diffonderla in tutti i mercati.

Operare in una zona come quella di Castelvetrano che difficoltà comporta? Molte. Nascondere le tante difficoltà che un imprenditore incontra facendo impresa nel profondo sud , sarebbe una vera ipocrisia. Lo sforzo imprenditoriale in Sicilia è il doppio che nel resto d'Italia. I collegamenti ed i trasporti sono complicati. Il sistema socio-economico vede ancora l'impresa come quasi un problema e non come una opportunità. Poi, c'è anche un problema di immagine che non ci aiuta.

Quello che è successo a Castelvetrano negli ultimi anni ha danneggiato le imprese che hanno sempre creduto nella legalità e nell'economia di mercato. Passare per quello che non si è,è difficile da accettare. Io non ci sto. La nostra azienda , come altre presenti in zona, che credono nei principi del mercato libero, hanno bisogno della presenza dello Stato come garanzia di legalità . Le istituzioni non possono gestire un territorio  basandosi sul sospetto generalizzato. Un territorio cresce se si favorisce lo sviluppo  economico in modo armonico.

Il lavoro è fondamentale per contrastare l'illegalità e il malaffare. Lo Stato deve sostenere le aziende che vogliono stare lontano dai mafiosi agendo con criteri di trasparenza e rispettando le leggi. La logica del sospetto generalizzato distrugge ogni cosa . Noi siamo per valorizzare i nostri prodotti, investendo e condividendo parte dei proventi con la filiera. La stagione dei "prenditori" è finita. Un imprenditore intelligente e serio deve preoccuparsi di tutte le persone che contribuiscono al successo dell'impresa.

Come, secondo lei, si potrebbe uscire dalla disastrosa situazione economica in cui versa il paese? E' una domanda interessante ma complessa. Non ho ricette miracolose e neanche intendo sostituirmi ai grandi esperti in materia. Posso solo dire che ogni crisi si supera se si da spazio al merito , alla motivazione, al duro  lavoro e alla programmazione . L'improvvisazione è il cancro dello sviluppo economico. Per fare ripartire il paese occorre cambiare tanto. La politica deve essere meno presente e lo Stato alleggerire i suoi costi, per gravare meno sulle aziende.

Con queste condizioni, nessuno verrà ad investire, soprattutto al sud. Elena Manzini

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