“Quattro chiacchere con…” Elena Manzini intervista l’avvocato ed imprenditore agricolo Valentina Blunda

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
08 Dicembre 2018 09:14
“Quattro chiacchere con…” Elena Manzini intervista l’avvocato ed imprenditore agricolo Valentina Blunda

La nostra collaboratrice Elena Manzini , da sempre apprezzata per la sua caustica penna , è una giornalista lombarda che si è innamorata del nostro territorio e da semplice turista si è trasformata in imprenditrice, investendo nel nostro oro verde con l’acquisto di alcuni appezzamenti di terreno che ,oltre a produrre un olio di cui va fiera, le danno scusa per tornare  spesso dalle nostre parti. Per questo motivo ha imparato a conoscere uomini e situazioni ed attraverso il nostro giornale ha deciso d raccontarle.

Inizia oggi  la rubrica "Quattro chiacchiere con...", per dar voce a coloro che ogni giorno si ritrovano ad operare ed a creare economia in un Paese decisamente problematico sotto molti aspetti. Abbiamo scelto di "debuttare" con quattro domande ad una Donna. Si giusto, con la D maiuscola, che vive non solo il ruolo di donna, ma anche quello di avvocato e soprattutto quello di imprenditrice agricola (ruolo che fino a qualche decennio fa era ad appannaggio soprattutto degli uomini).

Un settore quello dell'Agricoltura per troppo tempo bistrattato e che continua ad esserlo ma che a ben vedere è il settore trainante in ogni Nazione. E' all'avv. Valentina Blunda che abbiamo posto quattro semplici (all'apparenza) domande, le cui risposte ci forniscono una quadro di cosa vuol dire fare e creare economia in una regione, la Sicilia, che ha ben più di una problematica e che sembra entrata in un circolo vizioso dal quale appare giorno per giorno è più difficile uscirne.   Avv.

Blunda, come riesce a conciliare il ruolo di avvocato ed imprenditrice agricola? "Innanzi tutto la ringrazio per avermi scelta come imprenditrice del territorio da intervistare all’esordio della sua rubrica. Ma guardi non è facile conciliare l’attività di avvocato con quella di imprenditrice agricola, perché sia la prima che la seconda richiedono professionalità e molta attenzione. Troppo spesso nella nostra Valle del Belìce l’attività agricola viene svolta in modo approssimativo e questo non può portare risultati alla produzione sia sotto il profili della quantità che della qualità.

I costi sono tali per cui se si vuole continuare a produrre bisogna dedicarsi alla cura dell’azienda con grande attenzione ed, aggiungo, quotidianamente. Io faccio fatica perché lavoro praticamente 12 ore al giorno ed ho imparato a mie spese ad entrare “dentro” la coltivazione che pratico ai miei terreni. Per farlo mi avvalgo di professionisti e di una buona squadra di operai senza i quali sarei impossibilitata a gestire i miei terreni. Ogni giorno interrompo per qualche ora il mio lavoro di avvocato e vado a verificare come procedono i lavori in azienda.

Per fortuna mi trovo in loco e riesco in questa impresa. Ma non le nascondo che la sera la stanchezza si fa sentire." Come poter valorizzare il prodotto locale? "Il prodotto locale a mio giudizio si può valorizzare solo trovando forme di aggregazione tra i produttori ed in questo mi pare di poter affermare che siamo indietro. Il nostro olio e le nostre olive sono molto conosciute ma quella che manca in favore dei produttori è una remunerazione che sia adeguata alla qualità dei prodotti che producono. " Aspetti positivi e negativi dell'essere un'imprenditrice agricola "Gli aspetti positivi dell’essere imprenditrice agricola per chi come me è nata in questa terra e viene sostanzialmente da origini contadine (entrambi i miei nonni lo erano) sono costituiti dal mantenere vive le tradizioni proprie della famiglia e nel poter avere uno strumento che può contribuire allo sviluppo locale e, perché no, ad incrementare il mio reddito.

Gli aspetti negativi sono costituiti dalle difficoltà proprie dell’attività di coltivazione e di commercializzazione in ragione delle quali mi scontro ogni giorno con le problematiche più disparate." Proposte e suggerimenti per incentivare l'imprenditoria del Settore Primario? "Non v’è dubbio che l’agricoltura di qualità è il futuro economico di questa terra e che se fatta bene, in termini economici rende, non quanto potrebbe o dovrebbe, ma rende.

Io suggerisco a tanti giovani che cercano un futuro lavorativo di rivalutare l’attività agricola nella Valle del Belìce ma di farlo con professionalità cercando anche comunione di intenti e dunque, ripeto, forme di aggregazione, con altri produttori che sono ispirati a svolgere tale attività dalle stesse esigenze e dal desiderio di far evolvere unitamente alla propria azienda anche la comunità. Sotto questo profilo ritengo che il mio essere donna imprenditrice agricola abbia anche un significato sociale svolgendo io questa attività in un territorio dove ancora la terra rientra nell’esclusivo ambito di interesse degli uomini." Elena Manzini

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