Precisazioni di un lettore sugli eroi dimenticati citati da F.S. Calcara

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
04 Novembre 2018 08:00
Precisazioni di un lettore sugli eroi dimenticati citati da F.S. Calcara

Ci scrive il signor Augusto Marinelli in merito all’articolo scritto qualche mese fa dal prof. Francesco Saverio Calcara e che lo stesso ha letto solo ora. Chi se lo fosse perso lo potrà trovare a questo link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/debutta-la-rubrica-di-f-s-calcara-appunti-e-storie-castelvetranesi-due-eroi-dimenticati/ Ovviamente attendiamo di conoscere la risposta di Francesco Saverio Calcara a questa garbata lettera.

  Ho letto sul notiziario del 28 maggio l’articolo del professor Calcara dedicato a “Due eroi dimenticati”, e ne ho apprezzato la parte che ricordava Giuseppe Scarperia, personaggio che merita di essere sottratto all'oblio. Temo però che il prof Calcara, nello scrivere del soldato Michele Montalto, sia rimasto vittima di alcune trappole disseminate sulla “rete”. Che a Fenestrelle non siano mai stati deportati decine di migliaia di soldati dell’esercito borbonico, come documentalmente provato dallo studio di Alessandro Barbero, è ormai negato soltanto da una pattuglia neoborbonica che invoca la testimonianza di fonti mai esistite; per valutare l’attendibilità di chi sostiene questa tesi, è sufficiente rilevare che la pretesa testimonianza sul carcere militare piemontese riferita nell'articolo di Coppola citato dal prof.

Calcara è in realtà un brano estratto da una “supplica” indirizzata “Ai Signori Presidenti e Deputati del Parlamento Nazionale” da alcuni detenuti nel carcere napoletano di S. Maria Apparente per denunciare le condizioni della propria prigionia, supplica pubblicata dalla Gazzetta di Napoli il 5 dicembre 1862 e prontamente ripresa da alcuni giornali di parte democratica e da “La Civiltà Cattolica”, anno decimoquarto, vol. V della serie quinta, Roma, 1863, pp.

230-231. Si tratta, insomma, di una mistificazione, così come mistificatoria è l’attribuzione, suppongo tratta dalla stessa fonte, della frase “Ognuno vale non in quanto è, ma in quanto produce” al 1860: quella frase ricorda gli slogan nazisti per l’ottima ragione che venne scritta sul muro di Fenestrelle appunto negli anni della seconda guerra mondiale. E veniamo a Montalto. Rilevo intanto che dei morti di Fenestrelle tra il 1860 e il 1867 non sono affatto rimasti solo tre nomi, ma cinquantasei – presumibilmente dunque l’elenco completo -, pubblicati dal sito neoborbonico “Eleami.org”.

In questo elenco compare il nome di Montalto, registrato, secondo la trascrizione del sito in questione, come nato a “CastelVitrano, provincia di Sora”.  Le due indicazioni geografiche sono chiaramente incompatibili: quale dei due nomi è sbagliato? Io non sono in grado di rispondere ma mi auguro che a Castelvetrano abbiate controllato il documento originale, anche perché Montalto, morto nel 1866 a 25 anni, è più probabile che fosse un militare di leva – la classe 1840 in Sicilia fu chiamata nel febbraio 1862 - e non un veterano dell’esercito borbonico, nel quale avrebbe dovuto militare come volontario.

Ma anche a questo proposito suppongo che il prof. Calcara abbia controllato nei registri dello Stato civile del vostro comune. Mi scuso per il disturbo arrecato e il tempo rubato. Cordiali saluti Augusto Marinelli  

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