Perchè un figlio è di chi lo cresce e non di chi lo fa

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
11 Marzo 2018 09:01
Perchè un figlio è di chi lo cresce e non di chi lo fa

Buona Domenica carissimi amici questa domenica la mia lettera è un po' particolare, ho voglia di dedicare due righe a una persona a me molto cara. Non sei mio padre perché non mi hai mai accompagnato a scuola, non mi hai mai portato ai giardinetti a giocare con la bici, non mi hai mai sgridato, non mi hai mai lodato per i bei voti a scuola. Non sei mio padre perché non ti ho mai visto accanto a me le notti che stavo male, non mi hai mai consolato quando ho pianto. Non sei mio padre perché non c'eri alla mia prima comunione, il giorno del mio diploma, il giorno in cui mi sono sposata non mi hai accompagnato all'altare.

Non sei mio padre perché non c'eri quando il mio matrimonio è finito e io avevo bisogno di te. Non sei mio padre perché non mi chiami mai e non ti brucia il cuore quando pensi a me, la tua bambina dai capelli neri e ricci. Non sei mio padre anche se mi hai fatta tu. È un piccolo dettaglio che si tralascia, quando manca tutto il resto. Invece tu sei un padre magnifico tu che mi chiami tutte le domeniche per sapere come sto, tu che volevi farmi diventare un avvocato, tu che sognavi per me e insieme a me.

Tu che ti commuovi per i miei piccoli successi e con tenerezza dici che ormai sono diventata grande e non sono più tua. Tu sei il papà che avrei voluto, tu che mi conosci e mi apprezzi tu che mi vuoi ancora bene dopo tutti questi anni. Mi hai insegnato tantissimo. Perché un figlio è di chi lo cresce e non di chi lo fa, e questo ve lo posso assicurare, un figlio è un bimbo che ha bisogno d'amore, un bimbo che sa che i suoi genitori non possono perché non ci sono più e quindi cerca rifugio e amore da chi ha un cuore così grande da considerarlo figlio proprio.

Un figlio non si mantiene e basta. Un figlio bisogna amarlo, appoggiarlo e proteggerlo sempre. Quanti bambini hanno bisogno di sentirsi amati di vivere in una famiglia che li accolga e li faccia sentire uguali ad altri bambini. Ma che colpa hanno i figli dei nostri errori perché pagano sempre i bambini? A tutti i genitori separati, come me, vorrei dire che nessun genitore può sostituire l'altro, una madre può dare la vita per il proprio figlio ma il padre resterà sempre il padre, e viceversa.

La mancanza di uno dei due lascia un vuoto incolmabile e non ti manca tuo padre. Ti manca quello che un padre può dare , ti manca l'idea di come sarebbe stato se anche tu avessi avuto un padre. E quando ci si sente amati, accettati e ascoltati, ci rendiamo conto che siamo diventati forti anche senza di lui e poi forse un grazie va anche a quel padre che non c'è mai stato. Il mio grazie va a tutti coloro che si prendono cura e amano i figli che non sono loro, perché amare i nostri figli è facile, è naturale ma amare qualcuno che sai che non resterà, che dire è veramente difficile, è veramente amore.

E a tutte le mamme, come la mia, come me, che giorno dopo giorno accompagniamo i nostri figli, non arrabbiamoci se i nostri figli cercheranno il papà, a volte non si accorgeranno che il nostro cuore soffre perché pensiamo di non amarli abbastanza da non riuscire a colmare l'assenza del papà, rassereniamoci, non ci riusciremo mai. Uno solo non basta, ci vogliono entrambi, perché entrambi vivono nel cuore di un figlio. Rossella Messina

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