Padre Undari interviene sulla mancata celebrazione dell’Aurora. “Le regole vanno rispettate e anche la chiesa ha il dovere di farlo”

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
08 Aprile 2020 08:57
Padre Undari interviene sulla mancata celebrazione dell’Aurora. “Le regole vanno rispettate e anche la chiesa ha il dovere di farlo”

Nella giornata di ieri avevamo pubblicato un pezzo sulla mancata celebrazione dell’Aurora, la rappresentazione che da 359 anni si tiene nella mattina di Pasqua a Castelvetrano, come naturale conseguenza delle pesanti restrizioni imposte dal governo per tentare di arginare la terribile pandemia che ci ha colpito. Chi non avesse letto il pezzo lo può rintracciare a questo link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/sara-una-pasqua-senza-laurora-a-causa-del-virus-e-se-venisse-celebrata-tra-qualche-mese-come-simbolo-di-rinascita/.

Ci eravamo permessi di lanciare anche una modesta proposta, quella di slegare per una ed una sola volta , la celebrazione dai riti pasquali e portarla in scena ugualmente tra qualche mese, alla fine di questa terribile pandemia, per festeggiare il ritorno alla vita. Il pezzo è stato tra i più letti e condivisi delle ultime settimane ed ha suscitato consensi unanimi, basta leggere i commenti sui social ed in tal senso proveremo a portare avanti nelle sedi competenti la nostra proposta. Sull’argomento abbiamo ricevuto un messaggio da parte di Don Giuseppe Undari che pubblichiamo integralmente:   "In questi giorni ho ricevuto diverse  telefonate pressanti in merito all'aurora, la rappresentazione sacra, che ogni anno nel giorno di Pasqua si svolge nel sistema delle piazze.  Era davvero lontano dalla mia immaginazione che in questo momento  così drammatico per le molte vittime innocenti, per le tante persone che lottano in prima linea, senza sosta, rischiando la propria vita,  per il mutamento repentino che abbiamo subito, per le nubi che si addensano sulla ripresa e per tanti altri risvolti, ci potesse essere  qualcuno ostinato a rappresentare a tutti i costi un momento di tradizionale  folklore, infischiandosene del decreto del presidente del consiglio, del decreto del vescovo, mettendo a repentaglio la salute di un certo numero di persone che dovrebbero uscire di casa per farsi carico della manifestazione.

Rischiare è pericoloso e le regole vanno rispettate e anche la chiesa ha il dovere di farlo soprattutto quando ad essere in pericolo è la vita. Assolutizzare una rappresentazione sacra dandole chissà quale valenza di significato quando la comunità ecclesiale è stata privata della vita liturgica comunitaria (eucaristia, sacramenti, rito delle esequie), mi sembra fuori luogo. Il cristiano crede nel Risorto ne testimonia la presenza con la propria capacità di affrontare le situazioni sapendo trarre anche dalle avversità un bene,  esprimendo con l'impegno concreto  il proprio desiderio di giustizia e di pienezza di vita.

In questo momento ci sono cose che bisogna relativizzare e ci sono verità che dobbiamo affermare. E la verità che  in questo momento rende presente il Risorto e la sua potenza di vita indissolvibile è la capacità di chi non perde di vista alcune cose: la consapevolezza, il buon senso e la solidarietà. Quel che mi addolora è non poter celebrare l'Eucaristia con la comunità ma sono certo che quando potremo farlo ciò avverrà con una profondità maggiore. Buona Pasqua."   Giuseppe Ivan Undari

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