Nuova PAC: pochi benefici, èda rivedere

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Gennaio 2018 08:15
Nuova PAC: pochi benefici, èda rivedere

Che la futura politica agricola comune debba fornire più servizi e benefici ambientali è un’opinione che accomuna imprenditori agricoli e non. Il 64% degli imprenditori agricoli sostengono che la politica agricola comune debba realizzare maggiori benefici per l’ambiente. Ciò sta a significare che le misure di greening (inverdimento) introdotte con la riforma del 2013 sono considerate in generale poco ambiziose. Le misure di greening hanno lo scopo di compensare gli agricoltori per le "buone pratiche" che produrrebbero benefici all'ambiente.

E' in sostanza l'unico pagamento diretto con una finalità ambientale. L'Unione Europea attualmente spende 12 miliardi di euro l'anno per il pagamento dell'inverdimento, ovvero il 30% di tutti i pagamenti diretti della Pac. Tutto bello sulla carta ma una relazione della Corte dei Conti Europea afferma che l’inverdimento ha reso burocraticamente più complesso il sostegno al reddito senza rendere la PAC più efficace sul piano ambientale. I pagamenti destinati ad incoraggiare gli agricoltori ad adottare pratiche più rispettose dell’ambiente hanno determinato un cambiamento delle pratiche agricole solo per il 5 % della superficie agricola dell’UE.

Per un imprenditore agricolo trattasi, quindi, di un importo medio di 80 euro per ettaro . Inoltre, secondo la Corte, una parte significativa delle pratiche sovvenzionate sarebbe stata attuata  anche senza  contributo, motivo per cui si ritiene improbabile che l’inverdimento apporti benefici significativi per l’ambiente e per il clima. La Corte ha rilevato infine che è improbabile che i risultati della politica giustifichino la notevole complessità che l’inverdimento ha aggiunto alla PAC, dovuta in parte alla sovrapposizione tra gli obblighi introdotti dall’inverdimento e gli altri obblighi ambientali della PAC.

Quindi la PAC, necessita di una rivisitazione. Secondo la Corte dei Conti Europea la Commissione dovrebbe applicare i seguenti principi:

a) gli agricoltori dovrebbero percepire i pagamenti PAC soltanto se rispettano una serie di norme ambientali di base. Le sanzioni applicate in caso di inosservanza dovrebbero costituire un deterrente sufficiente;

b) i programmi agricoli volti a rispondere a necessità di carattere ambientale e climatico dovrebbero includere obiettivi di performance e finanziamenti che rispecchino i costi sostenuti e il mancato guadagno risultante da pratiche che vanno oltre gli standard ambientali di base;

c) quando gli Stati membri hanno la possibilità di scegliere tra più opzioni per l’attuazione della PAC, dovrebbero dimostrare di aver scelto opzioni efficaci ed efficienti ai fini del conseguimento degli obiettivi della politica.

Elena Manzini

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza