Nella giornata dedicata al NO alla violenza sulle donne la Rai torna al Medioevo. Ci indigniamo o no?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Novembre 2020 11:07
Nella giornata dedicata al NO alla violenza sulle donne la Rai torna al Medioevo. Ci indigniamo o no?

Il 25 novembre mentre cercavo di approfondire una tematica seria quale quella della giornata contro la violenza sulle donne e mi soffermavo su riflessioni degne di considerazione vengo distratta da una serie di post aventi ad oggetto un tutorial presentato nel programma pomeridiano “Detto Fatto” in onda su Rai 1 e presentato da Bianca Guaccero. Giustamente direte “e quindi?”…ora ve lo spiego subito. In primis ho visto per almeno 5 volte il tutorial giusto per avere una mia idea e devo dire che l’idea me la sono formata benissimo.

Quel tutorial mandato in onda dopo le 14 del pomeriggio su rai1 inizialmente mi ha fatto sorridere e mi ha fatto pensare “non sanno più cosa fare eh!!!!” poi però, onestamente, mi ha urtato, mi ha infastidito. Molto. Di fatto vedere una bellissima ragazza con tacco 12, short e top corto ancheggiare con il carrello ed assumere pose sexy mentre si destreggiava tra gli scaffali mi ha fatto sgranare gli occhi e dire “EH???!!!, ma è uno scherzo???”. Immediatamente tre immagini si sono sovrapposte nella mia mente.

La prima: l’immagine di un tutorial con protagonista un uomo. Dico potevamo essere noi donne a vedere un bel pezzo di Marco Antonio scolpito come un bronzo di Riace muoversi tra detersivi e surgelati, no? No, invece la donna. Ancora. Luogo comune urticante. La seconda: l’immagine di me che vado a fare la spesa. Spesso struccata, frettolosa, scarpe basse, talvolta anche arrabbiata, con i bambini con me, attenta a non dimenticare nulla e non far lamentare nessuno, divisa tra lista spesa, cura bimbi e telefonate di clienti esigenti che arrivano sempre mentre ho le mani piene di latte, biscotti, salsa, besciamella e pacchi di pasta e mi dirigo goffa verso il carrello che nel frattempo è diventato una nave, per i miei figli in versione pirati, che si allontana all’orizzonte.

In quella stessa immagine vedo me che spera di non essere vista…altro che cuccare. Preciso: un conto è andare a fare la spesa curata, questo è relativo alla personalità ed il carattere di ciascuna, un altro è organizzarsi seriamente per sedurre. La terza: un’immagine cruda con protagonista l’ennesima caduta di stile in cui la donna è oggetto, un corpo da mostrare e usare a piacimento degli uomini, l’ennesimo stereotipo agghiacciante e tra l’altro fuori moda e fuori luogo.  Questo mi ha turbato, mi ha indignato.

A mio modesto parere: aberrante. Medievale. Si medievale. Non esiste che mentre si lotta per riconoscere alla donna il sacrosanto diritto di essere guardata come essere umano e non oggetto, come essere pensante e degna di essere rispettata e non destinataria di violenza verbale, fisica e psicologica, la Rai che si vanta di essere servizio pubblico metta in onda una cosa del genere. Dico ma davvero la televisione è totalmente diseducativa? Mediocre? Volgare? Priva di contenuti e principi? Faccio seriamente fatica a scrivere altro, non voglio neanche dare importanza a cose che attenzione non meritano.

Questo però lo penso io che sono critica nei confronti degli stimoli che ricevo dalla televisione o da internet…ma gli altri? Cosa succede a chi assorbe passivamente tutto ciò che proietta la tv, a chi non ha gli strumenti culturali per discernere, a chi non ha l’età per capire bene anche i messaggi subliminali? Di fatto la mia indignazione non è in minoranza visto che la conduttrice si è scusata per lo scivolone mandato in onda sul servizio pubblico, la trasmissione è stata sospesa per accertare la responsabilità di quella scelta fatta e l'indignazione ha infatti superato i confini italiani, arrivando perfino oltremanica.

Hanno infatti riportato la notizia alcuni dei quotidiani più famosi del Regno Unito: The Sun, Daily Mail, The Guardian. Chiudo questa riflessione ponendo l’attenzione sull’importanza di essere critici e attenti quando si guarda la tv o si naviga in internet o sui social perché la “violenza” quella subdola e camaleontica è la peggiore, rifletto sulla necessità di misurare immagini e messaggi da far passare e mi soffermo su una grande certezza: “nati non foste per vivere come bruti…”.

Indigniamoci quando serve e facciamolo seriamente, non solo per noi ma anche per coloro che educhiamo. Ora chiudo gli occhi e nella mia mente si materializza la scena del supermercato del Grande Lebowski, indiscutibilmente al primo e meritato posto. Maria Elena Bianco

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