Mobidicchi, liberamente ispirato al capolavoro di Melville, per la seconda serata del Festival della Luce di Bonagiuso

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
23 Agosto 2018 09:00
Mobidicchi, liberamente ispirato al capolavoro di Melville, per la seconda serata del Festival della Luce di Bonagiuso

Cresce l'attesa per il secondo momento del Festival della Luce 2018, diretto da Giacomo Bonagiuso e patrocinato dall'Ente Parco di Selinunte e Cave di Cusa. Un Festival che,alla prima dell'Alba al Tempio di Hera, ha incantato i presenti provenienti da ogni parte della Sicilia e dell'Italia con uno spettacolo raffinato e poetico "Napordu" del cantautore siciliano Ezio Noto, che ha radunato sul palco dai "Cattivo Costume" di Napoli, a Mauro Cottone di Menfi, a Libero Reina di Santo Stefano, passando da Valeria Cimò, con la presenza in scena del Collettivo Urbano d'Arte di Giacomo Bonagiuso diretto per l'occasione da Massimo Pastore.

E sarà proprio Massimo Pastore, a vestire i panni di Achab in questa "riscrittura, traduzione e tradimento" dell'opera di Hermann Melville - come ha detto il regista ed autore Bonagiuso sul palco del tempio di Hera. In scena anche la giovane attrice campobellese Martina Calandra che si cimenta con un ruolo ostico, quello appunto di Mobbidicchi. A supportare la scena con la loro bravura altri due attori del Teatro Abusivo di Marsala, Alessandra De Vita e Giovanni Lamia nelle vesti di Ishmael e Parsi.

Altra sorpresa in scena l'incantevole voce Castelvetranese di Debora Messina che canterà alcuni brani di accompagnamento davvero unici. I costumi sono firmati da un'altra Castelvetranese che ormai vive a Milano: Monica Gucciardo laureata in costumistica presso una delle migliori accademie lombarde. Insomma, tutto contribuisce a rendere vibrante l'attesa di questa Prima assoluta che "fa compiere con coraggio e qualche strappo d'anima, un viaggio nelle viscere dell'uomo alla ricerca del germe del male.

Spesso - continua Bonagiuso - siamo abituati a risollevarci la coscienza cercando la causa del male in mostri esterni. Mobbidicchi insegna che i mostri non sono altrove, ma dentro". La trasduzione in siciliano letterario arcaico è tra gli elementi di pregio che desta curiosità. Bonagiuso ha detto all'alba che "sarà un poco come assistere ad un rito greco o latino e che se pure qualche espressione o parecchie scapperanno alla comprensione letterale la trama sarà chiara in mille altri modi, perché il teatro appunto parla solo in parte la lingua delle parole, ma abita pure quella dei gesti, dei suoni e delle azioni".

Il cast vi attende domenica 26 agosto alle ore 18.30 al santuario di Demetra Malophoros a Selinunte. Si ricorda che si accede dalla biglietteria dell’Acropoli.

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