Messina Denaro continua ad essere punto di riferimento per la mafia trapanese. Lo scrive la DIA nella sua relaizone semestrale

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
17 Gennaio 2020 19:12
Messina Denaro continua ad essere punto di riferimento per la mafia trapanese. Lo scrive la DIA nella sua relaizone semestrale

Matteo Messina Denaro continua ad essere punto di riferimento per i mandamenti mafiosi trapanesi. E’ quanto sottolinea la Direzione Investigativa Antimafia nella Relazione relativa al primo semestre 2019.  Nella provincia, la figura di Messina Denaro, “a capo del mandamento di Castelvetrano e rappresentante provinciale di Trapani, costituisce ancora il principale punto di riferimento per le questioni di maggiore interesse dell’organizzazione, nonostante la lunga latitanza. Benché il boss continui a beneficiare di un diffuso sentimento di fedeltà da parte di molti membri dell’organizzazione mafiosa trapanese, non mancano -rileva la Dia- segnali di insofferenza da parte di alcuni affiliati per una gestione di comando difficoltosa per via della latitanza che tende a riverberarsi negativamente tralasciando le questioni importanti per gli affari dell’organizzazione”.

Le posizioni di vertice dei mandamenti mafiosi di Trapani ed Alcamo “risultano stabilmente detenute da noti esponenti delle storiche famiglie mafiose con un sistema di successione quasi dinastico e quella di Castelvetrano continua a fare riferimento al latitante Matteo Messina Denaro”. Sul fronte della criminalità organizzata siciliana, la Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia segnala un rafforzamento dei rapporti tra esponenti di alcune famiglie storiche di Cosa nostra palermitana, i cosiddetti «scappati», con la Cosa nostra americana.

Le indagini hanno, infatti, dato conferma dell’evoluzione dei rapporti tra Cosa nostra e gli «americani», ovvero i perdenti della guerra di mafia contro i corleonesi. L’articolazione territoriale delle consorterie criminali nella provincia palermitana risulta ancora strutturata su 15 mandamenti (8 in città e 7 in provincia), composti da 81 famiglie (32 in città e 49 in provincia).

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