Mazara, servono: la bonifica di molte aree (non solo di Capo Feto), una seria videosorveglianza, ed un num. tel. (funzionante) per le segnalazioni.

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
09 Gennaio 2020 18:33
Mazara, servono: la bonifica di molte aree (non solo di Capo Feto), una seria  videosorveglianza, ed un num. tel. (funzionante) per le segnalazioni.

Questa mattina abbiamo ricevuto una nota dal Comune di Mazara del Vallo in merito ad un sopralluogo effettuato dal sindaco Salvatore Quinci nell’Oasi di Capo Feto, soggetta in alcune parti, da alcuni anni a questa parte, di depositi abusivi di rifiuti per l’incuria e comportamenti incivili. A seguito del sopralluogo, al quale hanno partecipato anche l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Reina ed il responsabile del Servizio “Aree Protette” del Libero Consorzio Comunale di Trapani Roberto Fiorentino, lo stesso primo cittadino ha evidenziato la necessità della bonifica dell’area entro tempi brevi.

Quinci ha inoltre sottolineato la “necessità di regolamentare la fruizione dell’area ed iniziative anche ricreative che consentano all’Oasi uno sviluppo eco compatibile. Il recupero dell’area protetta di Capo Feto –ha dichiarato- è un obiettivo prioritario della nostra Amministrazione che intendiamo centrare in sinergia con gli enti coinvolti nella gestione e salvaguardia del sito naturalistico”. Crediamo che sia giusto l’avvio di una bonifica straordinaria dell’area di Capo Feto e la predisposizione di un regolamento per l’accesso ed un servizio di controllo (più volte il Circolo Legambiente “Fatamorgana”, attraverso attività congiunte al Wwf ed altre associazioni ambientalistiche  , ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione di degrado dell’area, spesso luogo di abbandoni di rifiuti di ogni genere da parte di cittadini incivili.

Capo Feto, situato sull’estremità sud occidentale della Sicilia, nei territori di Mazara del Vallo e Petrosino, è una delle ultime zone umide esistenti nell’isola e rappresenta una risorsa ambientale tra le più importanti ma anche tra le più fragili dell’ecosistema. A partire dagli anni Cinquanta, la zona umida è stata sottoposta a tutti i vincoli e alle tutele previste dalle leggi in materia di protezione dell’ambiente, sino al decreto del Ministero dell’Ambiente che l’ha sottoposta alla Convenzione internazionale di Ramsar.

Ciò nonostante, la zona umida di Capo Feto, anziché essere una risorsa d’inestimabile valore per le comunità locali, si presenta oggi sostanzialmente abbandonata al bivacco selvaggio e al campeggio abusivo (con ciò che ne consegue in termini di abbandono di rifiuti) nel periodo estivo, e al bracconaggio nei restanti periodi dell’anno; bisogna dire la verità: soltanto un gruppo di “kiter” ha cercato in questi anni di tenere pulita l’area di competenza in massima parte dell’ex Provincia di Trapani.   Andrebbero effettuati controlli effettivi (anche con videosorveglianza) da parte della polizia municipale e di tutte le forze di polizia,  istallata  cartellonistica esplicativa,  istallati contenitori per i rifiuti; effettuata una raccolta quotidiana dei rifiuti nel periodo estivo e settimanale nel resto dell’anno.

Parlando di bonifica, crediamo però che molte aree del territorio urbano ed extraurbano del Comune di Mazara del Vallo necessitino di una pulizia straordinaria. In molte zone, a partire dalla zona di Boccarena, ad est della Città, e fino alla parte ovest, fino a lambire la stessa oasi di capo Feto, è facile riscontrare abbandoni di rifiuti, anche ingombranti e tossici (vedi anche molte lastre di eternit…). Anche la zona nord della Città, quella precedente e quella susseguente alla Ss115 presenta delle vere e proprie discariche abusive; per non parlare delle zone adiacenti a Mazara Due e Borgata Costiera.

Più volte nei nostri servizi abbiamo sottolineato, con servizi ad hoc, la presenza in molte aree della Città in grande stato di degrado. Siamo si convinti (come già detto per Capo Feto) che la causa sia l’inciviltà di molti cittadini, forse anche per non essere costretti a pagare l’immondizia rimangono “invisibili” e decidono di delinquere, ma è pur vero che la Città vada in qualche modo pulita. Anzi a proposito: perché non utilizzare per questa pulizia straordinaria tutti quei volontari di quelle Associazioni cittadine che avevano aderito al progetto dell’Amministrazione intitolato “Mazara Pulita”? Dovevano fare gli osservatori e “segnalatori”, ma visto i risultati crediamo che neanche questo sia stato fatto.

Successivamente andrebbe avviato un serio e adeguato sistema di videosorveglianza comunale per colpire, attraverso sanzioni esemplari, coloro che esercitano questa ignobile pratica dell’abbandono dei rifiuti. Ci chiediamo: ma l’attuale sistema di videosorveglianza controllato dalla centrale operativa del Comando della Pulizia Municipale viene effettivamente utilizzato? Questa mattina lo stesso assessore Michele Reina, attraverso un contatto telefonico, ci ha informato sia dell’intervento al fine eliminare una perdita alla condotta fognaria in via Epifanio Barracco (segnalata da giorni da qualche cittadino) causata da lavori di privati, che la bonifica di un’area verde fra le vie Rocco Chinnici e Salvatore Quinci.

Reina, infine, ha sottolineato la necessità di istituire un numero verde comunale con sistema di registrazione al fine di potere coordinare le innumerevoli segnalazioni quotidiane che pervengono ai vari settori Comunali e che, spesso, si perdono nel vuoto… Francesco Mezzapelle

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