Mazara, il dramma di Gabriella Ajello: costretta a lasciare la casa andata all’asta. Il suo appello allo Stato

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
23 Dicembre 2019 08:17
Mazara, il dramma di Gabriella Ajello: costretta a lasciare la casa andata all’asta. Il suo appello allo Stato

Costretta a lasciare, entro il prossimo 16 gennaio, la propria casa, quella ove ha cresciuto le tre figlie. E’ questo il termine ultimo concesso dal Tribunale di Marsala alla signora Gabriella Ajello, 67 anni di Mazara del Vallo, che sta vivendo giorni di vera e propria passione, disperata in quanto non saprebbe adesso ove andare a vivere a causa di una situazione economica alquanto drammatica. Il calvario della signora Ajello è iniziato nel 2007 quando si è separata e poi divorziata dal marito.

La sentenza di separazione e poi quella successiva di divorzio le aveva dato titolo al percepimento dell’assegno mensile di mantenimento in quanto la terza delle figlie all’epoca era ancora minorenne; nulla però avrebbe mai ricevuto dall’ex marito che nel frattempo si era rifatto una nuova vita. Così fino al 2017, ultimo anno utile per l’assegno visto la figlia divenuta maggiorenne, la donna avrebbe accumulato un credito di circa 21.000, escludendo altri 15.000 euro che invece erano andati prescritti a causa di inadempienze legali.

Con il divorzio si arriva alla separazione dei beni fra i due ex coniugi ed in particolare dell’immobile sito in via Giuseppe Gualtiero, nel quartiere di Santa Maria di Gesù. L’immobile di proprietà di entrambi è costituito da due appartamenti, uno a piano terra e l’altro a primo piano. A seguito di un sorteggio all’ex marito era toccato il piano inferiore che però ad oggi è occupato dalla figlia maggiore ai quali i due genitori dopo il matrimonio avevano regalato l’appartamento; alla signora Ajello invece era toccato il piano superiore quello dove ha continuato a vivere anche dopo la separazione.

Una precedente causa però, a seguito di una perizia decisa dal Tribunale, che avrebbe stabilito che per rimanere in quell’appartamento la signora avrebbe dovuto versare all’ex marito 23.000 euro quale differenza di valore fra i due appartamenti. Gabriella Ajello (in foto di copertina) però ha sempre cercato di far valere il suo diritto a ricevere le somme non pagate dal marito per il mantenimento della figlia minore, ed aveva avanzato la possibilità di compensare tale cifra con quella stabilita dal Tribunale a seguito della perizia tecnica sull’immobile.

Una compensazione che sarebbe giusta secondo buon senso ma che non trova legittimazione nella legge per la diversa natura dei due crediti, uno alimentare e altro relativo a un valore immobiliare; compensazione impossibile anche per motivi cronologici essendo il credito vantato dalla signora antecedente a quello del sentenza sull’immobile. Fatto sta che l’inottemperanza al pagamento delle 23.000 euro all’ex coniuge, che avrebbe successivamente rigettato qualsiasi proposta transattiva da parte dalla parte avversa (la signora Ajello avrebbe anche rinunciato alle spese legali relative alla procedura relativo all’assegno di mantenimento), ha permesso il pignoramento immobiliare dell’appartamento e la sua messa all’asta a partire da una cifra di oltre 100.000 euro.

Grazie all’interlocuzione continua del suo nuovo legale, l’avv. Susanna Giacalone, la signora Ajello ha evitato il rilascio dell’immobile; una situazione però, considerato il reiterato rifiuto dell’ex marito ad accettare fino a 7.000 euro per permettere al Tribunale di togliere il bene dall’asta, divenuta ormai disperata. Proprio il 18 dicembre scorso il custode giudiziario dell’immobile nominato dal Tribunale di Marsala, considerata l’impossibilità oggettiva della signora per il rilascio immediato dell’appartamento, le  ha però concesso l’ultima data utile, stabilita per il prossimo 16 gennaio: quel giorno lo stesso custode giudiziario con l’eventuale ausilio delle forze dell’ordine, dovrebbe prendere possesso dell’appartamento per conto del Tribunale.

Una situazione –come già sottolineato- abbastanza drammatica quella della signora Ajello che ad oggi potrebbe contare solo sul supporto delle proprie figlie, un supporto che però non potrebbe bastare anche nel caso decidesse di prendere in affitto un’altra casa; la signora ad oggi infatti non percepisce nessuna pensione. Alla sua vicenda si sono avvicinate alcune associazioni a tutela dei consumatori senza contare i tantissimi messaggi di solidarietà che la stessa ha ricevuto. “Ad oggi –ha dichiarato la stessa Gabriella Ajello- non voglio immaginare cosa accadrà il prossimo 16 gennaio, sono davvero disperata; in questa casa sono legata da ricordi molto belli, anche di diversi giorni di Natale vissuti felicemente, oggi purtroppo non è così, mi trovo sola far fronte ad un  muro di gomma insormontabile.

Non vorrei mai che nessuna donna vivesse il dramma che sto vivendo io. Faccio un appello allo Stato Italiano affinché le leggi permettano ai giudici di non avere le mani legate da cavilli giuridici che non tengono conto di alcune situazioni specifiche. Aiutatemi”. Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza