Mazara, grande degrado e inciviltà nell’Oasi di Capo Feto. Proposte al sindaco Quinci

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
11 Maggio 2020 08:55
Mazara, grande degrado e inciviltà nell’Oasi di Capo Feto. Proposte al sindaco Quinci

Riceviamo e pubblichiamo una nota pervenuta dalla coordinatrice provinciale di Italia Viva, Francesca Incandela, relativa ad una proposta al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, in merito all’Oasi di Capo Feto. La prof.ssa Incandela, preliminarmente segnala l’attuale stato di degrado a causa dell'inciviltà e abbandono, allegando diverse foto (una in foto copertina), dell’area naturalistica definita protetta e tutelata, almeno sulla carta dal Ministero dell’Ambiente, e poi avanza la sua proposta.

Ecco la nota di Francesca Incandela: “Egregio Signor Sindaco Salvatore Quinci, intendiamo con questa missiva segnalare lo stato di degrado di uno tra i più belli e significativi siti di oasi naturalistica quale è la riserva di Capo Feto. Non siamo nuovi ad osservazioni e solleciti in merito alla situazione in cui versa Capo Feto, anzi da troppi anni si ripetono-  inascoltati- da parte sia di comuni cittadini amanti della propria città sia di associazioni ambientali. Tenendo conto della condizione di emergenza sanitaria che tutti ci troviamo a dovere affrontare ma altresì considerando anche che la stagione balneare non è ancora iniziata, il nostro suggerimento in proposito è di procedere con mezzi e strumenti adatti e con personale qualificato a rimuovere i cumuli di spazzatura e di oggetti depositati (plastica, frigoriferi, cucine, sedie, biciclette, scarti di materiale edilizio ect.)  accanto ai laghetti,  lungo i viali, tra gli alberi ed anche lungo la via Mafalda di Savoia.

Sarebbe opportuno, inoltre, proibire l’ingresso della riserva alle automobili ed ai motorini, mezzi altamente inquinanti organizzando percorsi mirati piedi per coloro che intendono usufruire della spiaggia, nonché  adeguata  segnaletica e cartelli, offrendo anche un’immagine diversa ai numerosi turisti che puntualmente ogni estate sono attratti dal mare pulito e dalla spiaggia della riserva. Tutto ciò presuppone la collaborazione di quanti hanno a cuore il decoro ed il rispetto degli ambienti naturali che spesso hanno simbolicamente manifestato per la tutela del sito e materialmente hanno provveduto ad una sommaria raccolta dei cumuli di plastica e vetro, ma indubbiamente ciò non è sufficiente poiché l’inciviltà di molti che approfittano della mancata vigilanza ha puntualmente fatto sì che abbandonassero-  e continuano a farlo- materiali di scarto edilizio, sacchetti di spazzatura maleodorante, plastica, mobili, elettrodomestici, eternit e quant’altro riducendo il sito in una discarica a cielo aperto con nocumento alla fauna e alla flora dell’oasi.

Chiediamo alla Sua Signoria quali provvedimenti intende intraprendere a breve per la pulizia straordinaria della riserva di Capo Feto e della via adiacente, anch’essa sottoposta al degrado, nonostante la sua amministrazione abbia provveduto, su segnalazione degli abitanti, ad installare una telecamera - e se predisporrà anche un bando di affidamento e di sorveglianza, soprattutto nella stagione estiva che è imminente. Riteniamo convintamente che il grado di civiltà di una cittadina  si misura anche e soprattutto attraverso la tutela ed il rispetto degli ambienti naturalistici sanzionando tutti coloro che ancora proseguono con superficialità ed atti di vandalismo a danneggiare il nostro patrimonio naturalistico-ambientale, quest’ultimo, se adeguatamente conservato e  valorizzato, sarà fonte di promozione turistica e di percorsi di educazione ambientale”.

Ricordiamo che in merito all’Oasi di Capo Feto lo scorso gennaio ricevemmo una nota dal Comune di Mazara del Vallo in merito ad un sopralluogo effettuato dal sindaco Salvatore Quinci nella stessa area protetta soggetta, purtroppo da alcuni anni a questa parte, a depositi abusivi di rifiuti per l’incuria e comportamenti incivili. A seguito del sopralluogo, al quale hanno parteciparono anche l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Reina ed il responsabile del Servizio “Aree Protette” del Libero Consorzio Comunale di Trapani Roberto Fiorentino, lo stesso primo cittadino evidenziò la necessità della bonifica dell’area entro tempi brevi.

Quinci inoltre sottolineò la “necessità di regolamentare la fruizione dell’area ed iniziative anche ricreative che consentano all’Oasi uno sviluppo eco compatibile. Il recupero dell’area protetta di Capo Feto –dichiarò il primo cittadino  mazarese- è un obiettivo prioritario della nostra Amministrazione che intendiamo centrare in sinergia con gli enti coinvolti nella gestione e salvaguardia del sito naturalistico”. Ribadiamo che sia necessario, soprattutto a seguito dell’emergenza covid-19, l’avvio di una bonifica straordinaria dell’area di Capo Feto e la predisposizione di un regolamento per l’accesso ed un servizio di controllo (più volte il Circolo Legambiente “Fatamorgana”, attraverso attività congiunte al Wwf ed altre associazioni ambientalistiche, ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione di degrado dell’area, spesso luogo di abbandoni di rifiuti di ogni genere da parte di cittadini incivili.

Capo Feto, situato sull’estremità sud occidentale della Sicilia, nei territori di Mazara del Vallo e Petrosino, è una delle ultime zone umide esistenti nell’isola e rappresenta una risorsa ambientale tra le più importanti ma anche tra le più fragili dell’ecosistema. A partire dagli anni Cinquanta, la zona umida è stata sottoposta a tutti i vincoli e alle tutele previste dalle leggi in materia di protezione dell’ambiente, sino al decreto del Ministero dell’Ambiente che l’ha sottoposta alla Convenzione internazionale di Ramsar.

Ciò nonostante, la zona umida di Capo Feto, anziché essere una risorsa d’inestimabile valore per le comunità locali, si presenta oggi sostanzialmente abbandonata al bivacco selvaggio e al campeggio abusivo (con ciò che ne consegue in termini di abbandono di rifiuti) nel periodo estivo, e al bracconaggio nei restanti periodi dell’anno. Bisogna dire la verità: soltanto un gruppo di “kiter” ha cercato in questi anni di tenere pulita l’area di competenza in massima parte dell’ex Provincia di Trapani.

Andrebbero pertanto effettuati controlli effettivi (anche con videosorveglianza) da parte della polizia municipale e di tutte le forze di polizia,  istallata  cartellonistica esplicativa,  istallati contenitori per i rifiuti; effettuata una raccolta quotidiana dei rifiuti nel periodo estivo e settimanale nel resto dell’anno. Parlando di bonifica, crediamo però che molte aree del territorio urbano ed extraurbano del Comune di Mazara del Vallo necessitino di una pulizia straordinaria. In molte zone, a partire dalla zona di Boccarena, ad est della Città, e fino alla parte ovest, fino a lambire la stessa oasi di capo Feto, è facile riscontrare abbandoni di rifiuti, anche ingombranti e tossici (vedi anche molte lastre di eternit…).

Anche la zona nord della Città, quella precedente e quella susseguente alla Ss115 presenta delle vere e proprie discariche abusive; per non parlare delle zone adiacenti a Mazara Due e Borgata Costiera. Più volte nei nostri servizi abbiamo sottolineato, con servizi ad hoc, la presenza in molte aree della Città in grande stato di degrado. Siamo si convinti (come già detto per Capo Feto) che la causa sia l’inciviltà di molti cittadini, forse anche per non essere costretti a pagare l’immondizia rimangono “invisibili” e decidono di delinquere, ma è pur vero che la Città vada in qualche modo pulita.

Pertanto torniamo ad avanzare nuovamente la proposta all'Amministrazione Quinci di utilizzare per questa pulizia straordinaria tutti quei volontari di quelle Associazioni cittadine che avevano aderito al progetto dell’Amministrazione intitolato “Mazara Pulita”? Dovevano fare gli osservatori e “segnalatori”, ma visto i risultati crediamo che neanche questo sia stato fatto. Successivamente andrebbe avviato -anche questo più volte ribadito in questi anni- un serio e adeguato sistema di videosorveglianza comunale per colpire, attraverso sanzioni esemplari, coloro che esercitano questa ignobile pratica dell’abbandono dei rifiuti.

Ci chiediamo: ma l’attuale sistema di videosorveglianza controllato dalla centrale operativa del Comando della Pulizia Municipale viene effettivamente utilizzato? Francesco Mezzapelle

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