Mafia, scardinato asse Roma New York: 19 arresti a Palermo. C’è anche un sindaco

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
17 Luglio 2019 19:10
Mafia, scardinato asse Roma New York: 19 arresti a Palermo. C’è anche un sindaco

C'è anche un sindaco tra i diciannove arrestati nell'ambito dell'operazione antimafia coordinata dalla Direzione antimafia di Palermo, guidata da Francesco Lo Voi. Ma soprattutto i vertici della famiglia di Passo di Rigano (borgata palermitana) Francesco e Tommaso Inzerillo, rispettivamente fratello e cugino di Salvatore "Totuccio" Inzerillo, ucciso dai corleonesi" di Toto' Riina durante la sanguinosa guerra di mafia degli anni Ottanta. Erano stati arrestati nell'operazione Gotha e poi scarcerati.

A "disposizione" delle cosche anche il sindaco di Torretta (Palermo) Salvatore Gambino, arrestato nella notte dai poliziotti della Squadra Mobile. L'accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa. e indagini - che disvelano l'asse tra la famiglia Inzerillo e il clan Gambino negli Usa - è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, l'aggiunto Salvatore De Luca e i sostituti Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise, Francesco Gualtieri, Giuseppe Antoci e Roberto Tartaglia (oggi alla Commissione parlamentare antimafia nazionale).

Tornano le vecchie storie di Cosa nostra come la fuga negli Usa del clan Inzerillo, sterminato dal boss Totò Riina nella guerra di mafia degli anni'80 e costretto all'esilio. Parlando con un altro mafioso residente in America, Tommaso Inzerillo, esponente della storica famiglia, oggi arrestato, ricordava la fuga negli Usa. Fuga da cui poi derivò il soprannome di "scappati" dato agli esponenti della sua famiglia. "Il divieto era da allora, come ti stavo dicendo, è una situazione di mio cugino, che alcuni se ne stanno andando in America...

Altri, per dirti che qua c'è, siamo tutti bloccati, siamo grandi. Ora vediamo, ora con questa morte (si riferisce a quella di Totò Riina, ndr)... Lo vedi se Dio ce ne scampi fosse morto mio cugino e Stefano (Bontade, ndr) restava vivo". Il riferimento è alla possibile vendetta che Bontade, capomafia di Villagrazia trucidato da Riina, avrebbe messo in atto se fosse rimasto vivo.   "Quello, vedi che li azzerava", risponde l'interlocutore. "Minchia... Mamà... Cento picciotti... Centoventi erano conlui", commenta Inzerillo.

  Nel corso dell'operazione si è proceduto al sequestro preventivo tra beni mobili, immobili e quote societarie, riconducibili agli indagati, di un patrimonio quantificato nell'ordine di circa tre milioni di euro. L'operazione ha individuato e intercettato legami, riferimenti e affari stretti tra la potente Gambino Crime Family di New York la famiglia di Passo di Rigano dove avevano ricostituito la loro roccaforte criminale importanti esponenti della famiglia Inzerillo, una storica cellula mafiosa palermitana, decimata negli anni 80 dalla seconda guerra di mafia, parte dell'esercito degli 'Scappati', fuggiti in quegli anni alla furia dei Corleonesi di Toto' Riina.

negli ultimi tempi tornati a comandare in un pezzo di Palermo e oggi arrestati.   Fonte Rai News

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