L’On. Lo Sciuto scrive a Minniti. Come mai per Catania non è stato adottato il trattamento Castelvetrano?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
23 Marzo 2018 21:42
L’On. Lo Sciuto  scrive a Minniti. Come mai per Catania non è stato adottato il trattamento Castelvetrano?

Dopo un periodo di silenzio l'Onorevole Giovanni Lo Sciuto ha deciso di prendere posizione sulle recenti vicende che hanno colpito il comune di Catania ed ha deciso di scrivere al Ministroo  dell'Interno Minniti, chiedendo come mai non sia stato adottato lo stesso trattamento che è stato usato per Castelvetrano. Di seguito la nota integrale:  Pregiatissimo Ministro Marco Minniti, abbiamo appreso dalla stampa dei fatti gravissimi che hanno recentemente riguardato il Comune di Catania, arresti di funzionari, presunti responsabili di gravi reati corruttivi che avrebbero influenzato gare di appalto, non contestati disservizi, in uno dei settori più delicati di una amministrazione comunale, quale quello della gestione dei rifiuti.

Si parla di cifre con diversi zeri, affari per circa 400 milioni di euro in uno dei settori dove la mafia storicamente guarda con interesse. Non abbiamo ancora sentito nemmeno una dichiarazione pubblica, né da parte sua né da parte del Presidente Claudio Gentiloni. Per la verità nemmeno dal presidente Nello Musumeci.   Ricordo bene, nonostante le poche e contraddittorie informazioni in merito, che l’indagine ispettiva al Comune di Castelvetrano, avviata nei primi mesi del 2017, partì proprio dall’attività di indagine fatta dalla DIA su due funzionari comunali accusati, per quello che è a mia conoscenza di abuso, non per reati mafia, e per lavori di poche migliaia di euro.

L’allora Prefetto, su suo mandato, inviò gli ispettori a Castelvetrano per accertare le infiltrazioni al Comune. Ricordo anche che il Movimento 5 stelle presentò una interrogazione parlamentare, tra cui firmatari deputati e senatori, qualcuno proprio catanese. Non ho letto dichiarazioni nemmeno dell’On. Rosi Bindi. Oggi non registro lo stesso attivismo che allora riguardò la nostra città, non leggo notizie nella stampa nazionale, sempre pronta a dire qualcosa quando si deve trattare di Castelvetrano.

Eppure Catania non è proprio un piccolo centro della Sicilia. E’ circa trenta volte più grande di Castelvetrano e non mi pare che la mafia non esista nella città di Catania, pur non avendo dati i natali al latitante Messina Denaro. Ma cosa ancora più sconcertante a mio giudizio è che i due funzionari non erano semplici dipendenti, come nel caso di Castelvetrano, ma erano stati nominati dal sindaco della città di Catania con incarichi diretti e di tipo fiduciario. Non intendo entrare nel merito delle ragioni che hanno condotto allo scioglimento a soli 4 giorni dal voto di un Comune già commissariato per effetto delle note dimissioni di tutti gli organi elettivi.

Vorrei comunque che mi rassicurasse circa il fatto che tratterà la vicenda Catania con la stessa attenzione con la quale ha seguito quella di Castelvetrano, anche per evitare che si possa pensare ad un trattamento diverso per città amministrate da sindaci di schieramenti politici diversi. Non lo ritengo possibile, in un Stato democratico, che le istituzioni possano essere usate per scopi di natura politica. Infatti, non vorrei che passasse il messaggio che le ispezioni vengano avviate solo nei confronti delle città amministrate da sindaci che non abbiano la tessera del suo stesso partito in tasca.

Distinti saluti.   On. Giovanni Lo Sciuto Forza Italia

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