Legittimi assegnatari di una casa popolare sfrattati dagli abusivi si incatenano al Municipio

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Aprile 2018 16:07
Legittimi assegnatari di una casa popolare sfrattati dagli abusivi  si incatenano al Municipio

Aggiornamento delle 19,30 La situazione di stallo che si era creata pare essersi risolta positivamente grazie agli impegni personalmente assunti dal dottore Salvatore Caccamo, Commissario Straordinario dell’Ente. La signora Maria Calandrino, da noi contattata ci ha confermato di essere stata ricevuta dal Commissario che ha loro garantito che entro il prossimo 20 aprile  le due famiglie avranno una casa. Entro quella data infatti verranno sgomberate due case a Triscina (si tratta di case nella disponibilità del comune per sistemazioni temporanee di famiglie in difficoltà).

Lo sgombero di queste case, farà si che i signori Beltrame verranno destinati in una delle due abitazioni, mentre l’altra sarà destinata ad ospitare la famiglia che ha occupato abusivamente l’appartamento che era stato regolarmente assegnato alla signora Calandrino in guisa tale che quest'ultima, col compagno e le tre figlie, possa prenderne finalmente possesso.   articolo originale pubblicato alle ore 16,00 Due famiglie castelvetranesi, che a breve si ritroveranno senza casa, questa mattina hanno inscenato una pacifica protesta, incatenandosi davanti al Municipio di Castelvetrano per portare a conoscenza dell’opinione pubblica il loro dramma umano e per cercare di ottenere qualche risposta dalla Commissione Straordinaria che regge le sorti del Comune.

Ad incatenarsi sono stati Nicola Beltrame e Danilo Stagliano che vivono due casi completamente diversi. Nel caso di Beltrame e della compagna, si tratta della possibilità di aver concessa un’abitazione a Triscina, come ventilato dai responsabili degli uffici comunali che, a seguito dello sfratto ricevuto dalla coppia che ha una bambina, avevano prospettato l’ipotesi di un trasferimento a Triscina mai concretizzatosi e per tale motivo i due hanno chiesto un incontro al Commissario Caccamo, ma ancora più paradossale è la vicenda dell’altro giovane incatenatosi.

La compagna di quest’ultimo, la signora Maria Calandrino, madre di tre figli, di cui una affetta da una disabilità, dopo 15 anni di attesa aveva maturato una posizione utile in graduatoria e si era vista assegnare un appartamento nella via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Recatasi sul posto, insieme ad un funzionario comunale, aveva però constatato il forte degrado nel quale si trovava l’immobile, di fatto inabitabile a causa dei danneggiamenti subiti nel tempo ed aveva chiesto al Comune ed allo Iacp di programmare degli interventi manutentivi che avrebbero reso nuovamente fruibile l’appartamento.

Nel frattempo però un’altra famiglia, con 4 bambini, occupa di fatto abusivamente l’appartamento, nello stato in cui si trova e vi pone la propria residenza.  La signora Calandrino appresa la notizia, si reca in comune per segnalare l’abuso subito, le viene garantito un pronto intervento ed uno sfratto per gli occupanti abusivi, ma trascorse diverse settimane di immobilismo, la signora ed il compagno questa mattina decidono questa forma di protesta. Dopo qualche ora entrambe le coppie sono state ricevute dai componenti della Commissione Straordinaria ed in seguito al colloquio il presidio è stato momentaneamente abbandonato.

Abbiamo chiesto al dott. Salvatore Caccamo di conoscere le soluzioni che sono state prospettate alle due famiglie e appena avremo le risposte ve ne daremo conto. Alessandro Quarrato

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