Le nostre domande sul canile attendono ancora risposta. Come Mai?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Ottobre 2017 05:24
Le nostre domande sul canile attendono ancora risposta. Come Mai?

 Lo scorso 22 settembre ci eravamo occupati per la prima volta della vicenda del canile di Castelvetrano che, secondo quanto aveva riportato il più seguito quotidiano on-line provinciale, sarebbe stato un’opera pubblica che era stata commissionata dalla precedente amministrazione e che sarebbe abusiva e che per tale motivo erano stati bloccati definitivamente i lavori.  Chi volesse rinfrescarsi la memoria potrà rileggere la prima parte della nostra inchiesta qui (https://www.primapaginacastelvetrano.it/index.php/top-home-off/529-l-ampliamento-del-canile-comunale-abusivo-le-carte-raccontano-altro).

In  quell’articolo erano riportate le dichiarazione dell’ingegnere Giuseppe Riccio, uno dei funzionari sovraordinati della commissione straordinaria che da pochi mesi amministra il Comune di Castelvetrano, “l’estensione di una parte dell’area era infatti troppo vicina all’impianto di depurazione e, trovandosi a meno di 50 metri dalle vasche, non può stare lì. “Verrà smontato ciò che sarà possibile smontare, in modo da trasferirlo in un sito confiscato alla mafia, dove realizzare un nuovo rifugio.

Inoltre, per lo stesso motivo, non potrebbe stare lì nemmeno un’altra piccola parte del canile già esistente: quella dei box di quarantena con la relativa area di sgambamento per cui sarà trovata una sistemazione in un'altra zona del canile esistente.” Ma la gravità della cosa era superiore poiché, secondo l’estensore dell’articolo, nessuno dell’amministrazione avesva mai condiviso col dirigente del servizio veterinario, il dottor Luigi Mauceri, il progetto di ampliamento, nonostante la sua autorizzazione fosse determinante.

Quindi si ipotizzava che, oltre alle presunte violazioni di legge, si configurasse per l’ex giunta guidata dal sindaco Errante l’ulteriore colpa di aver sprecato denaro pubblico, circa 60 mila euro. Ci venne voglia di leggere le carte e scoprimmo altro, tanto che lo stesso estensore del precedente articolo che prima denunciava  la mancanza di  pareri e/o autorizzazioni da parte del dirigente veterinario dell'ASP di Trapani per il progetto di ampliamento del canile,  aggiustò nettamente il tiro, dichiarando che non solo esistevano i pareri di competenza, tra l'altro anche favorevoli, ma che vi fossero anche alcune indicazioni tecniche che l'ufficio tecnico del Comune aveva ritenuto di non seguire in quanto non prescritte da alcuna normativa.

Va precisato, infatti,  che, cosi come indicato nell'articolo, l'ASP è tenuta a rilasciare dei pareri, che essendo appunto solo pareri tecnici, non possono  essere vincolanti per l'amministrazione comunale. Chi avesse voglia di leggere la seconda parte dell’inchiesta potrà farlo qui (https://www.primapaginacastelvetrano.it/index.php/top-home-off/545-il-canile-non-e-abusivo-ora-e-ufficiale-cosa-succedera).

A questo punto rimaneva  l'aspetto del presunto abuso, legato alla distanza dal depuratore, e con una e-mail del 22 settembre u.s., indirizzata alla Commissione Straordinaria, abbiamo posto al Dr. Caccamo ed all'ing.Giuseppe Riccio, le seguenti domande:

1.    In base a quale normativa il canile non poteva essere costruito entro i 50 metri dal presidio depurativo?

2.   la parte del canile che si trova oltre i 50 metri dal depuratore, può essere considerata in regola con la normativa vigente ?

3.  Come è possibile che i diversi enti pubblici che hanno rilasciato i pareri di competenza, per  l'ampliamento del Canile comunale, non hanno tenuto conto di questa fascia di rispetto del depuratore?

Il Dr. Salvatore Caccamo dopo qualche giorno ha testualmente risposto  che “Relativamente alle problematiche afferenti l'ampliamento del canile municipale sarà cura della gestione straordinaria del Comune fornire, nei modi ritenuti più opportuni, ulteriori chiarimenti in merito.” Comprendendo che la problematica ha bisogno di maggiore tempo per essere approfondita  adeguatamente, abbiamo atteso per circa un mese una relazione che lo stesso Dr. Caccamo ci aveva preannunciato ma che ora non è arrivata nonostante un paio di nostri solleciti. Speriamo che l’odierna sollecitazione abbia maggiore fortuna.

Fine terza parte 

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