La vera identità della città di Castelvetrano nel convegno promosso dal centro studi Egeria

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
16 Dicembre 2018 10:07
La vera identità della città di Castelvetrano nel convegno promosso dal centro studi Egeria

Si concluderà oggi pomeriggio, domenica 16 dicembre a partire dalle ore 17:00, il ciclo di conferenze cheIl Centro Studi Egeria,presieduto da Franca Maria Impallari, ha tenuto nelle ultime settimane. Dopo Vincenzo Basile e Maurizio Tosco, che hanno raccontato scorci della storia della nostra città quasi misconosciuti oggi sarà Emerico Amari a raccontare la vera identita’ della citta’ di Castelvetrano”. Presso l’Hotel Admeto a Marinella di Selinunte Emerico Amari, appartenente all’antica famiglia siciliana dei Prefetti Amari, tratterà ampiamente del tema della storica ‘Castelvetrano Generosa’ in riferimento alla nuova concezione di Beneficium di Seneca, sull’importanza  di recuperare i nobili valori su cui si fonda una vera società civile: il sentimento di giustizia e il ‘favore disinteressato’.

“La vera identità di Castelvetrano la Generosa che svela il suo Paradosso:  è Città che ha creato lo Stato d’Italia o è città che va contro lo Stato?  Il Paradosso da παρά (contro) e δόξα (opinione), descrive un fatto che contraddice l'opinione comune o l'esperienza quotidiana, riuscendo perciò sorprendente; indica sia un ragionamento che appare invalido, ma che deve essere accettato, sia un ragionamento che appare corretto ma che porta a una contraddizione.   Generosa è sinonimo di liberale, munifica, prodiga, splendida, magnifica, rilevante, consistente, nobile, magnanima, signorile, benevola, umana, pietosa, misericordiosa, gentile, cortese, sensibile, caritatevole, benefica” (Emerico Amari) Il De beneficiis risale al periodo 54-64 scandito in sette libri, sviluppa il concetto di "beneficenza" come principio coesivo di una società fondata su una monarchia illuminata.

Concetto fondamentale dell'opera è che il beneficium è un atto di generosità consapevole. Seneca analizza il dare ed il ricevere, la gratitudine e l'ingratitudine; mette in luce i forti limiti connessi all'istituto tipicamente romano dei favori reciproci, determinati dai diffusi rapporti clientelari tra i cittadini, ed elabora una nuova concezione di beneficium - favore disinteressato, che possa basarsi su un sentimento di giustizia e non sulla speranza di essere ricambiati. Seneca paragona gli uomini ad un popolo di mattoni, che messi in coesione l'uno sull'altro si sostengono a vicenda e reggono la volta dell'edificio della società.

Per informazioni: 335 6022825

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