La Tonnara di Favignana richiude i battenti, per l’azienda Castiglione e la Regione la colpa è del MIPAAFT

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
31 Maggio 2019 17:55
La Tonnara di Favignana richiude i battenti, per l’azienda Castiglione e la Regione la colpa è del MIPAAFT

La Tonnara di Favignana chiude per la suddivisione inadeguata delle quote indivise di tonno decise dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo. Si tratta di una notizia sconfortante per la Sicilia che, allo stato attuale, perde posti di lavoro e un settore economico molto redditizio La chiusura della tonnara è stata comunicata ufficialmente dall’azienda titolare della tonnara fissa di Favignana, la Nino Castiglione S.r.l., che oggi 31 maggio ha interrotto subito le attività di pesca senza aspettare le 24 ore preannunciate in un primo momento.

La tonnara aveva riaperto i battenti il 7 maggio dopo l’ultima chiusura avvenuta nel 2007. “La Nino Castiglione S.r.l. – si legge in un comunicato stampa – preso atto del D.M. n. 235 del 30.05.2019 con cui il competente Ministero ha di fatto inteso azzerare la quota tonno rosso già assegnata in maniera indivisa con D.M. prot. n. 6750 del 17.04.2019, comunica di aver interrotto immediatamente le attività di pesca con la Tonnara di Favignana”. “La sofferta decisione – prosegue la nota – scaturisce dal senso di responsabilità dell’azienda verso se stessa e le sue maestranze tutte, stante l’insostenibilità dell’impresa.

Del resto, nessuna azienda sana si può permettere il cambio ‘in corsa’ delle regole del gioco”. “Pertanto, con rammarico, la stessa si scusa con il territorio egadino, che l’ha sin qui calorosamente supportata. Esprime infine il sincero augurio che in un prossimo futuro il Ministero abbia maggior rispetto per chi investe, non solo per profitto, ma per cultura, tradizione, occupazione”. Sulla questione era già intervenuto, attraverso una nota, l’assessore regionale per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera, che ha criticato il provvedimento del MIPAAFT: “A fronte delle 80 tonnellateminime richieste, necessarie per la sostenibilità economico finanziaria delle attività di pesca, in violazione del regolamento comunitario che, a chiare lettere, parla di un’assegnazione di quote tale da rendere sostenibile, dal punto di vista economico finanziario l’attività di pesca della tonnara, ne sono state assegnate alla Sicilia appena 14 tonnellate”.

Bandiera ha aggiunto: “Altro che stimolo alla crescita e sostegno della filiera del tonno rosso, così come dichiarato dal sottosegretario Manzato che, addirittura, probabilmente ignaro delle reali esigenze, dice che con questo decreto ‘ha voluto dare una risposta reale alle richieste delle tonnare stesse’ “. “Con questa iniqua ripartizione -ha ribadito l'assessore regionale- di fatto, a fronte di annunci e proclami, più volte ribaditi da esponenti del Governo nazionale in terra di Sicilia, il Ministero sta condannando la Tonnara di Favignana a chiudere immediatamente i battenti”.

“Chiediamo -ha concluso Bandiera- il ritiro immediato e la modifica di questo decreto e una ripartizione in armonia con il regolamento comunitario, diversamente – conclude – non escludiamo ogni iniziativa utile a tutela del settore della pesca siciliana”. Francesco Mezzapelle

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