La SS 115, una strada di morte, ma le soluzioni potrebbero essere facilmente applicate.

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Febbraio 2018 08:00
La SS 115, una strada di morte, ma le soluzioni potrebbero essere facilmente applicate.

Ancora una volta la SS115 che collega Castelvetrano alla frazione Marinella di Selinunte ha visto un incidente, mortale, in cui ha perso la vita Salvatore Roma, persona stimata e molto conosciuta. Due la auto coinvolte che viaggiavano nella stessa direzione, in quel tratto di strada decisamente problematico. Un rettilineo che nel corso degli anni ha visto spezzarsi troppe vite. I cittadini in più di un'occasione hanno chiesto interventi per la messa in sicurezza, ma qualcuno, chi di dovere, pare aver fatto orecchie da mercante o quantomeno non si è dato sufficientemente da fare.

Passando per quel tratto fanno bella mostra di sè dei lampioni il cui scopo sarebbe di illuminare la strada. Guarda caso funzionano una volta su tre. Un tratto di strada che invoglia l'automobilista a schiacciare il piede sull'acceleratore, ma anche un tratto che attraverso un centro abitato e che quindi richiede un certo tipo di interventi per garantire la sicurezza di tutti. Non basta un autovelox una tantum per due-tre ore tanto per far cassa. Devono essere applicate misure che inibiscano la velocità.

Quindi educare in un certo senso l'automobilista. Basterebbero (se tra i problemi oltre alla sicurezza stradale c’è quello di “far cassa”) una serie di velobox tarati a 50km o anche meno in pieno centro di Marinella di Selinunte. Perché, ad esempio, apporre dei dissuasori di velocità come esistono oramai ovunque (soprattutto nelle località di villeggiatura, in vista anche della stagione estiva quando la località di Marinella sarà "invasa" dai turisti e quindi ci saranno più auto in circolazione).

Possono essere delle semplici cunette sul manto stradale così come (e sono quelli più in uso) quelli che tramite un display a LED ad alimentazione fotovoltaica rilevano la velocità del veicolo che sopraggiunge oltre alle sanzioni in cui si incorre in caso di superamento della velocità. Ai dissuasori si potrebbero aggiungere dei semafori cosiddetti "onda verde": semafori elettronici sincronizzati in modo tale che ogni veicolo che si troverà a superare la velocità imposta dovrà fermarsi al segnale rosso del semaforo.

Il coordinamento dei segnali. Tutto ciò permetterebbe una maggiore fluidità del traffico riducendo rumore e consumi energetici, perché richiede un minor uso di freni e acceleratore. Da non tralasciare poi il problema dei cani randagi, in numero sempre maggiore, che spesso si trovano sulle carreggiate o attraversano ovviamente senza avvisare. E purtroppo questa mattina se ne sono contati almeno 10 in quel tratto. Ci sono processi, querele e quant'altro ma che si fa allora? Si continui ad investirli (un modo per smaltirli non certo consono)? Si continui a permettere che possano causare incidenti? Se da una parte, spesso vi sono le responsabilità del guidatore riguardo gli incidenti stradali (elevata velocità, mancanza di uso delle cinture di sicurezza, mancata manutenzione dell'auto) dall'altra vi è una responsabilità ben precisa di chi è preposta al traffico, alla sicurezza stradale, in parole povere a chi amministra.

Perché compito dell'amministratore è anche quello della tutela della sicurezza dei cittadini per i quali è chiamato ad operare. Quello che invece è dato vedere, incuria a parte (erbacce che invadono le strade, ovvio si tagliano quando passa a "far visita" qualche politico dal nome altisonante) è la totale mancanza di sicurezza su tratti problematici, SS115 in primis, e percorrerli di sera è tutto un programma, ci si trova immersi completamente nel buio, il che rende impossibile anche vedere chi è in bicicletta quasi sempre non dotate di fanali.

ELENA MANZINI    

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