La Marina Militare sventa sequestro di altro peschereccio mazarese sempre davanti a Misurata (Libia)

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
24 Luglio 2019 20:29
La Marina Militare sventa sequestro di altro peschereccio mazarese sempre davanti a Misurata (Libia)

Dopo il fermo avvenuto ieri da parte di una motovedetta libica del motopesca “Tramontana”, adesso fermo nel porto di Misurata in attesa di sviluppi circa le indagini avviate dalla Autorità marittima tripolitana, un altro peschereccio di Mazara del Vallo, il “Francesco Giacalone”, questo pomeriggio ha rischiato di essere pure sequestrato mentre si trovava a pescare gambero rosso  nelle stesse acque del “Tramontana”, a circa 50 miglia da Misurata. Il motopesca era stato già avvicinato dalla motovedetta libica e si apprestava a seguirla a Misurata quando è pervenuta sul posto una unità militare italiana che presidia quella fascia di mare ricadente all’interno della ZEE libica (che si estende fino a 74 miglia dalla costa).

I militari italiani hanno fatto desistere i libici dal loro intento di sequestrare questo altro motopesca che così è ritornato a pescare. Il motopesca “Francesco Giacalone”, che aveva lasciato il porto di Mazara del Vallo lo scorso 11 luglio, appartiene alla società armatrice mazarese Giacalone Luciano & C. Sas, a bordo un equipaggio di sei uomini ( tre mazaresi e tre tunisini) più il comandante Salvatore Giacalone. L’armatore Giacalone ringrazia le Autorità militari italiane per il tempestivo intervento che ha evitato un altro sequestro di un peschereccio nel giro di poche ore e soprattutto il rischio di perdere il pescato di molti giorni.

Una cosa è certa adesso: quell’areale di acque internazionali antistanti il porto di Misurata (vedi in foto copertina cerchiato in rosso) è divenuto anch’esso pericoloso, come lo è quello antistante a Bengasi, e pertanto i pescherecci di Mazara del Vallo, in attesa di accordi con la Libia dovrebbero forse evitare. Francesco Mezzapelle

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