Proviamo a riscoprire il valore del Santo Natale

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
24 Dicembre 2018 09:57
 Proviamo a riscoprire il valore del Santo Natale

Passato in solstizio d’inverno, si resta in attesa che i giorni incomincino ad allungare. I nostri nonni questa attesa la riassumevano con il detto: Di la Maculata a Santa Lucia, quantu un passu di cucciuvia, di Santa lucia a Natali, quantu un passu di cani, di Natali all’annu novu, quantu un passu d’omu. Quindi è sempre esistita questa ansia di miglioramento questa attesa di buon tempo, ma anche che le cose cambino in questo mondo scellerato che sta rovinando la natura. Quest’anno a Castelvetrano, il Santo Natale, la festa più attesa dell’anno, a parte qualche iniziativa, opera della Pro Loco e dal patrocinio del Comune,  si trascorrerà all’insegna della crisi economica.

Per fortuna le montagne d’immondezza che caratterizzava le strade dell’anno scorso, non ci sono più. Una volta il popolo era molto semplice e per le povere condizioni economiche in cui viveva, si accontentava di molto poco. Il Natale di allora si viveva con un’atmosfera fatta di presepe, cosi duci e canti natalizi. Ai giorni d’oggi, superata la necessità di lottare quotidianamente per la ricerca del pane da mettere sotto i denti, l’individuo cerca la gioia ed il divertimento in maniera continua e smisurata.

Il divertimento e la gioia spontanea, quella che ci fornisce madre natura, quando si presentano le occasioni, non basta più come quantità e come intensità. Pertanto, i figli del benessere cercano qualcosa di diverso. Anche il party, con tutte le deviazioni che si possono inventare non basta più, il caffè e la sigaretta, droghe più leggere, non sono nemmeno considerate, si arriva allora all’alcool, quindi allo spinello e alla droga pesante. La strada imboccata da buona parte dei giovani, non porta a nessun’uscita, resta un vicolo cieco che conduce solo ad una fredda tomba.

Forse la droga più terribile esistente nella società moderna è la ricchezza. Questa droga si manifesta con una brama di possesso che aumenta in maniera direttamente proporzionale ai beni già acquisiti. Questa voglia incontenibile allontana l’umanità dagli insegnamenti sani di Gesù Cristo e la porta  fra le braccia del “Dio Denaro”. Questo nuovo “Dio della Prosperità”, purtroppo, oltre alla gioia del possesso, sta portando alla distruzione del mondo e dell’umanità incontentabile.

La gioia o felicità che dir si voglia, invece, è fatta di poco e si può godere ed apprezzare principalmente, quando questo poco arriva in chi scarsamente possiede. Durante la passata civiltà contadina, molto povera, ma forte e sana moralmente, per la gente umile di allora, bastava una semplice festa religiosa per renderla felice. Per provare la vera gioia dell’anima, quella che non conosce il logorio della vita, bastava, per il Santo Natale, recarsi in chiesa alle quattro di mattina per assistere, con vera fede, alla novena con i canti natalizi e alla nascita di Gesù bambino, bastava giocare a tombola con tutta la parentela riunita o dare vita a tutta quella atmosfera festosa creata dai “cosi duci” fatti in casa, con la compagnia della “cummaredda” e dei parenti.

Fratellanza, umiltà e bontà restano i veri insegnamenti tratti dal clima natalizio, dottrine che possono ancora salvare il mondo e portare la vera felicità. Concludo il mio pensiero augurando a tutti di trascorrere un Natale ricco di “vera gioia” . VITO MARINO

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