Il sindaco Castiglione replica all’opposizione sulle osservazioni al Piano Paesaggistico

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
28 Novembre 2017 21:57
Il sindaco Castiglione replica all’opposizione sulle osservazioni al Piano Paesaggistico

Il Sindaco Giuseppe Castiglione interviene ancora una volta sul Piano paesaggistico al fine di fare ulteriore chiarezza sulle osservazioni trasmesse dal Comune di Campobello, replicando alla recente nota dei consiglieri comunali Zito e Gentile, il cui contenuto risulta quantomeno “fuorviante”. «I consiglieri Zito e Gentile – afferma il sindaco Castiglione -  non finiscono mai di sorprendere noi con i loro assurdi tentativi di giustificare le scelte fatte in Consiglio comunale, frutto sicuramente di scarsa conoscenza tecnico-amministrativa, oltre che tese a sottrarsi alle responsabilità derivanti dal ruolo che ricoprono.

È ormai chiaro infatti - anche a seguito del comunicato stampa emanato dagli stessi - che i consiglieri Zito e Gentile non sono minimamente a conoscenza degli aspetti tecnici basilari della proposta di delibera riguardante le osservazioni al Piano Paesaggistico. Risulta, infatti, evidente la confusione che il gruppo politico “Io amo Campobello” mostra rispetto alle tematiche del Piano Paesaggistico e alla gerarchia burocratica e tecnica degli strumenti urbanistici e territoriali.

Le osservazioni rappresentano infatti l’unico strumento concreto per poter avanzare un’opposizione al Piano che, come ho più volte ribadito, costituisce un forte limite allo sviluppo del nostro territorio, ponendosi in netto contrasto con lo strumento urbanistico del comune di Campobello di Mazara, e quella attuata dall’Amministrazione comunale è l’unica procedura corretta al fine di evitare che i vincoli del Piano paesaggistico abbiano ripercussioni anche sul Piano Regolatore Generale.

 Quella posta in essere dall’Amministrazione comunale – aggiunge il Sindaco - è infatti un’azione di indubbia concretezza, alla quale il gruppo politico NON può onorarsi di aver contribuito, non solo per aver espresso voto contrario alle osservazioni, ma soprattutto per non essersi fatto promotore di interesse pubblico, non avendo presentato iniziative, non avendo elaborato proprie osservazioni, emendamenti aggiuntivi, non avendo nemmeno mostrato una legittima divergenza di idee, atteggiamento quest’ultimo rispettabile in quanto segno di democrazia partecipata, ma avendo invece continuato a porsi sempre e comunque in contrasto con l’Amministrazione comunale solo al fine di guerreggiare, subordinando l’attacco personale al bene della collettività e non sfruttando il diritto di iniziativa che rappresenta un valido strumento di incisività politica.

Avendo avuto a disposizione ben 120 giorni dalla pubblicazione per studiare il Piano, i consiglieri avrebbero potuto farsi loro stessi promotori di osservazioni. Il consigliere Gentile, in particolare, in qualità di presidente della seconda commissione consiliare, avrebbe potuto approfondire la questione e proporre emendamenti aggiuntivi, ma questo atteggiamento non si confà al gruppo politico “Io amo Campobello”. Per loro esiste solo il NO a prescindere.

Ma al di là di queste riflessioni politiche che ho ritenuto opportuno esternare, mi preme soprattutto entrare nell’aspetto meramente tecnico della questione. A chiarimento di quanto impropriamente affermato sempre dagli stessi 2 consiglieri comunali, voglio precisare che “oggetto” dell’osservazione in Consiglio comunale non era la valutazione di uno studio di fattibilità elaborato da un gruppo portatore di interesse pubblico/privato, ma la necessità di comprendere se la Stu (società di trasformazione urbana), come strumento di intervento territoriale, fosse compatibile e attuabile sul territorio locale, data la restrizione vincolistica messa in atto dallo stesso Assessorato.

La disposizione sindacale oggetto di critiche da parte dei 2 consiglieri mira infatti semplicemente a verificare la compatibilità delle Stu con il Piano paesaggistico, valutando la possibilità, per questa Amministrazione comunale, di poter attuare la progettazione e la realizzazione di interventi di trasformazione urbana mediante la costituzione di STU. Risultano pertanto alquanto assurde e tendenziose le affermazioni dei due consiglieri, che evidentemente ignorano che la programmazione generale nonché l’orientamento prevalente dei ruoli e delle competenze della STU spettano al Consiglio comunale, sono prerogativa del Consiglio comunale, che è chiamato a deliberare sull’eventuale attuazione di interventi di trasformazione e sulla la possibilità di avvalersi della STU.

È, dunque, assolutamente scorretto affermare - come invece hanno fatto i 2 consiglieri - che tale atto d’indirizzo e la consequenziale osservazione rispondano a esigenze di tipo privatistico. Come al solito, anche questa volta non si è persa l’occasione per richiamare l’attenzione pretestuosamente su qualcosa che non esiste: non esiste una società di trasformazione urbana, non esistono una o più aree individuate, non esiste nessuna valutazione di progetti ed iniziative.

Il Consiglio comunale ha semplicemente approvato delle osservazioni, che sono il frutto di un accurato studio sulle notevoli criticità presentate dal Piano Paesaggistico e che potrebbero anche non trovare accoglimento da parte dell’Assessorato. Come sicuramente, invece, saprà il gruppo politico “Io Amo Campobello” – conclude il Sindaco - non prevedendo il piano paesaggistico nell’area di tutela 2, che vincola la gran parte del nostro territorio, varianti urbanistiche ed estendendosi quest’area fino a lambire le aree di recupero, l’osservazione proposta mira semplicemente a comprendere se le società di trasformazione urbana e tutto l’iter procedurale siano compatibili con l’opposizione del vincolo.

Non avendo evidentemente compreso il contenuto della proposta su cui sono stati chiamati a pronunciarsi, appare dunque chiaro che i due consiglieri non avrebbero mai potuto votare diversamente. Infine, non posso che chiarire ulteriormente che le STU non sono affatto “società private di trasformazione urbana” così come, invece, è scorrettamente affermato dai 2 consiglieri, che hanno persino modificato anche il significato originario dell’acronimo, pur di far intravedere interessi privati laddove non ci sono, ma si tratta di società per azioni miste, costituite tra comuni e privati, cui possono partecipare regioni e province, finalizzate a realizzare interventi di trasformazione urbana, così come definito dall’art.

120 del D. Lgs 267/2000. E a tal uopo desidero segnalare il seguente link per meglio far comprendere che a Campobello non ci siamo inventati nulla di nuovo: https://www.territoridigitali.it/le-societa-di-trasformazione-urbana/».

Comunicato Stampa comune di Campobello di Mazara

 

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