Il prof. Vaccarino: Una preghiera al Beato Don Pino Puglisi, Cittadino di Castelvetrano

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
19 Settembre 2018 09:56
Il prof. Vaccarino: Una preghiera al Beato Don Pino Puglisi, Cittadino di Castelvetrano

La recente visita di Francesco degli umili in Sicilia rappresenta indubbiamente una testimonianza per questa nostra terra martoriata di portata storica. Un’isola meravigliosa l’ha definita il Sommo Pontefice, sia per le bellezze naturali che per la qualità dei suoi abitanti. Non un attestato religioso ma un riconoscimento alle potenzialità da sempre nate nel cuore del mediterraneo, sempre operative in tutti i campi sociali , letterari e scientifici. Tutto ciò non può neanche essere adombrato dalle offensive del male che taluni hanno arrecato a tanta bellezza.

Non può e non deve essere annullato da chi malignamente mette in risalto quotidianamente ciò che deve, invece, essere relegato nella dolorosa cronaca dei misfatti che vanno prevenuti e combattuti. Durissima la reprimenda del grande Papa Woitila ad Agrigento, toni e dito indice di condanna inappellabile per gli “uomini della mafia”. Necessaria anche la minaccia nei confronti di quanti insanguinavano l’Italia intera disonorandola agli occhi dell’opinione pubblica mondiale con le maledette stragi.

Intollerabile anche per la religione del perdono , la ferocia che pretendeva di combattere lo Stato annullando principi e valori propri dell’Umanità. Non meno efficace e determinato l’accorato appello di Papa Francesco rivolto ai “fratelli della mafia” che debbono rinsavire abbandonando qualunque forma del male, che debbono rendersi conto che non si può commettere l’abominio di arrecare male ai propri simili indossando il Crocifisso . Che non basta limitarsi a non fare del male dovendo, invece, essere costruttori del bene.

Convertitevi, quindi, e tornate nel Gregge di Dio. Fate pace con la vostra coscienza per vivere ancora la serenità dell’anima. Assaporate il meritato rispetto degli altri quale riconoscimento del vostro impegno per la solidarietà e l’aiuto che profondete a vantaggio dei derelitti, degli emarginati, dei bisognosi. Rifuggite dalla scellerata ricerca del falso rispetto conseguente alla paura che potrete incutere ai poco coraggiosi. Conquistare un tale spazio conduce alla perdizione della nera cronaca , allontana dalla fulgida storia scritta dagli Uomini votati al Bene comune.

Come Corleone ieri, Castelvetrano , oggi, soffre la marchiatura dell’infamia mafiosa. Può un manipolo di poche centinaia di malfattori trascinare nel gorgo del putridume mafioso oltre sei milioni di Siciliani onesti? Può rattristare altri 60 milioni di Siciliani , oriundi e del cuore generazionale, sparsi in tutti i Continenti? Non può e, soprattutto, non deve! Evidenziando utilmente come lo Stato Democratico , ai mali estremi abbia dovuto e saputo reagire con estremi rimedi. Tutti quelli che stoltamente avevano attaccato le istituzioni con ferocia e violenza inusitate, hanno perso la libertà costretti nell’angustia della carcerazione , isolati dal mondo civile cui tanto danno hanno arrecato.

Attendiamo con ansia che la straordinarietà dell’intervento repressivo abbia soluzione di continuità ripristinando tutte le regole democratiche, tutte le garanzie dovute agli Uomini onesti, meritate dai Cittadini corretti. Lo Stato del diritto ritorni come bene supremo della Collettività, linfa vitale della Civiltà. Castelvetrano maltrattata e offesa, abbandonata e vilipesa, è stata privata del Massimo Consesso cittadino. Il maledetto cancro mafioso l’ha macchiata e marchiata senza dubbio alcuno.

Quali responsabilità e di chi nel perdurare una situazione non più sostenibile? E’ la città più sporca della provincia e dovrebbe essere la più pulita considerata la diretta gestione amministrativa dello Stato. L’ospedale è presidio della salute pubblica dell’intera Valle del Belice; gli oltre 120 mila abitanti hanno subito sanguinosi eventi sismici e sono gravati da paurosi possibili ripetizioni. Assistiamo sgomenti al declassamento sanitario. Facendo affidamento ai Cittadini sensibili che, gridando l’orgoglio castelvetranese e belicino, cercano di sopperire alla mancanza di rappresentanza parlamentare politica con un impegno che chiama a raccolta tutti, per fare fronte comune contro le manovre distruttrici di certa attività governativa sorda alla ragione, incurante della logica.

Il Sommo Pontefice , l’indomani della visita in Sicilia, ha voluto sottolineare che i Siciliani sono meravigliosi. Ha reso omaggio agli Eroi Siciliani Falcone e Borsellino e a Quanti come loro hanno sacrificato la loro vita per la Civiltà della nostra terra, ha portato il commosso ossequio del Cattolicesimo al Beato Pino Puglisi, martire immolatosi per l’affermazione del Bene . Non è il caso di gridare al mondo intero che Castelvetrano può, a ragione , vantare la cittadinanza del Beato Don Pino Puglisi ? I Suoi meravigliosi Familiari vivono nella nostra Città, conducendo encomiabilmente una vita che riflette pienamente il Suo cammino pastorale.

Don Pino Puglisi direttamente è vissuto a Castelvetrano , officiandovi la Santa Messa, dando i Sacramenti ai Fedeli, offrendo il Corpo di Cristo al cuore dei Castelvetranesi con i quali si è intrattenuto con amore sacerdotale e con passione missionaria. L’immensa ricchezza morale e religiosa della quale ci ha fatto dono venendo con la sua vecchia autovettura che Suo fratello Tanino, meccanico, gli acconciava alla meglio. Dio è al centro di un cerchio che , senza circonferenza, non contempla confini.

Questo cerchio contiene anche Castelvetrano, con i suoi cittadini, meravigliosi siciliani anche loro. Castelvetrano proclami con giusto diritto la cittadinanza del Beato Don Pino Puglisi, ne commemori la vita missionaria, porti a conoscenza delle nuove generazioni la Sua opera, il cammino per gli indifesi, l’aiuto ai deboli e ai derelitti, la lotta contro ogni forma di male , l’appello alla conversione degli stessi mafiosi quali cittadini deviati. Affermi solennemente Castelvetrano l’onestà dei concittadini di Don Pino Puglisi e, magari seguendo il Suo fulgido esempio, faccia appello al latitante Matteo perché si costituisca contribuendo alla definitiva sconfitta del male mafioso.

Perché lo Stato possa, e debba, assicurare la Giustizia agli onesti scongiurando per chiunque la sofferenza dell’ingiustizia. Perché sia dirompente in ognuno il bisogno di Fede che amplia il raggio di Luce della vita che squarcia e sconfigge le più pericolose tenebre. Possa il Beato Don Pino Puglisi aiutare anche la nostra Comunità onorata della Sua “concittadinanza Castelvetranese”.   Antonio Vaccarino

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