Il dott. Andrea Farina, specialista in Igiene e Medicina Preventiva di Sanità Pubblica, ci illustra l’impatto del Coronavirus sulle nostre vite

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
21 Marzo 2020 16:22
Il dott. Andrea Farina, specialista in Igiene e Medicina Preventiva di Sanità Pubblica, ci illustra l’impatto del Coronavirus sulle nostre vite

Il seguente contributo è l'inizio di una serie di interventi e che serve a stimolare ad aprire se si vuole un dibattito con l'esperto per conoscere meglio l'attuale momento. Dott. re Andrea Farina Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva di Sanità Pubblica e Direzione Ospedaliera Già Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Trapani e Direttore dei Distretti Socio-Sanitari di Trapani e Castelvetrano. PREMESSA In questi giorni che ricorderemo, per chi sopravvivrà, come i giorni più difficili e tristi dell’umanità contemporanea, sono stato contattato da un mio caro amico, Vito Caronna, persona che definire straordinaria ed eccezionale è poco, anche per me che ho avuto la fortuna, da un decennio, di incontrarlo, conoscerlo e che mi ha arricchito umanamente e professionalmente.

Vito conoscendo le mie passioni, lo studio ed il lavoro e le mie qualità (insieme qualche anno fa abbiamo collaborato per la realizzazione delle trasmissioni su alcune malattie come l’influenza) in un momento tragico come quello attuale caratterizzato dalla diffusione di una epidemia (definita dall’OMS pandemia) determinata da un virus, mi chiedeva un contributo professionale qualificato per far capire a tutti e non solo “agli addetti ai lavori”, il significato della tragedia che viviamo ai nostri giorni, utilizzando un linguaggio e dei termini comprensibili dalla gente comune  e da quella che vive un’esistenza semplice e non hanno conoscenza di termini medici, emergenze sanitarie, diritti e doveri Istituzionali e no da osservare, per capire di cosa stiamo parlando, per interpretare i messaggi della Politica e della Scienza e la necessità (o l’obbligo) di mettere in atto dei comportamenti virtuosi gli unici a difendere la nostra vita, quella dei nostri cari e quella dell’intera Comunità in cui viviamo e con cui ci relazioniamo.

Ho accettato l’invito e spero che le riflessioni che seguono siano utili e di aiuto per tutti coloro che vogliono conoscere, al fine di adottare consapevolmente comportamenti in grado di uscire indenni dal tunnel buio in cui siamo repentinamente piombati e ricominciare a vivere, certamente non sarà come prima, la nostra vita e quella degli altri. Andrea Farina Contenuti: Statisti Illustri (come ad esempio il Presidente Francese Macron, l’Americano Trump e altri) hanno definito il momento che stiamo vivendo “una guerra” contro un nemico invisibile che sta causando (fino ad oggi) centinaia di miglia di persone infette e miglia di morti in tutto il mondo.

In Italia al 19/03/2020, secondo i dati forniti dalla Protezione Civile, i soggetti positivi al COVID-19, cioè coloro venuti in contatto con il COVID-19, accertati mediante tampone, erano in totale 33190 e di questi i guariti 4440, i deceduti 3405, per un totale di 41035 casi. L’analisi di tali dati, impressionanti, per chi li ascolta, devono “a mio parere” essere letti conoscendo le fondamenta del problema per capirne il significato e poter sviluppare i comportamenti idonei a fronteggiare e vincere il “nemico”.

Gli studi che sono necessari a fare chiarezza sono quelli Epidemiologici (il termine Epidemiologia ha origine greca: ἐπί, «sopra», δῆμος, «popolo», e λόγος, «discorso, studio»; questa parola composta pertanto vuol dire letteralmente "studiare ciò che avviene sul popolo", con riferimento prediletto alla specie umana) ed in particolare le indagini Epidemiologiche studiano i fenomeni che interessano una popolazione, le cause e i fattori che determinano l’insorgenza delle malattie e ne condizionano la diffusione, scoprendo i fattori che contribuiscono a preservare e migliorare la salute e la qualità di vita delle persone e delle Comunità.

L’Epidemiologia è, quindi, la scienza che studia l’evento che stiamo vivendo ed interessa tutto il mondo, un fenomeno determinato da un virus. Ma sappiamo veramente cos’è un virus? chi è questo “nemico da combattere e vincere”. Una pubblicità di qualche anno fa ripeteva come un mantra “se lo conosci lo eviti”, il riferimento era al virus, (guarda caso anche allora un virus) della HIV all’origine dell’AIDS e anche oggi la Pandemia, che stiamo vivendo è determinata da un altro virus.

I virus, dalla parola latina che significa veleno, sono minuscole entità viventi infettive che definirli microrganismi, come è il caso dei batteri, secondo autorevoli esponenti della Comunità Scientifica, è sbagliato e che per vivere e moltiplicarsi devono replicarsi all’interno di cellule di organismi come: uomo, animali, piante o batteri. Le famiglie dei virus sono tante e sono classificate in base alla composizione del genoma (DNA-RNA), alla forma, alle modalità di riproduzione. I virus sono così piccoli (0,02-0,3 nanomicron fino ad un massimo di 1 nanomicron), che non possono essere visti ad occhio nudo o attraverso un semplice microscopio ottico, ma per vederli necessita un microscopio elettronico Sono dunque parassiti che non sono in grado di sopravvivere in modo indipendente, o almeno non a lungo nell’ambiente esterno e che passano da un ospite (uomo) all’altro attraverso un contatto stretto tra due soggetti, o possono essere veicolati anche attraverso l’eliminazione delle goccioline di saliva che escono dal soggetto infetto e fluttuano nell’aria come in questo caso il COVID-19.

Nei mesi, da Ottobre a Marzo, durante l’inverno, prevalentemente, per azione di alcuni virus, normalmente siamo interessati dai così detti “mali stagionali”, come influenza, tosse, febbre più o meno elevata, dolori alle ossa o mal di gola, che ci costringono spesso ad un riposo forzato, il più delle volte, a letto e che impediscono le normali occupazioni, l’interruzione dei rapporti sociali e in generale di poter fare le cose che normalmente ci piace fare. Conviviamo da sempre con tali fenomeni e a volte, come è il caso dell’influenza stagionale, che si presenta puntualmente ogni anno da novembre a fine marzo, la preveniamo nella gran parte degli individui principalmente quelli a rischio con la vaccinazione che di norma avviene nel mese di Novembre e che produce una efficace risposta alla malattia, fino alla fine di marzo e a volte oltre a seconda il clima.

In tale periodo, milioni di Italiani sono messi a letto e i soggetti più defedati e deboli, immunologicamente compromessi, come gli anziani, soccombono. Il nemico di oggi è anch’esso un virus e appartiene alla famiglia dei Coronavirus, così definiti per la forma a corona. Sono un’ampia famiglia di virus respiratori e la forma a corona è dovuta alla presenza di proteine sulla superficie del virus che ne determinano il singolare nome. Possono causare malattie da lievi a moderate come nel caso del raffreddore comune, interessando le mucose delle alte vie aeree, oppure possono dare origine a sindromi respiratorie più complesse, che interessano le basse vie aeree, con interessamento dei bronchi e degli alveoli polmonari è il caso della MERS (sindrome respiratoria mediorientale,Middle East Respiratory Syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe Acute Respiratory Syndrome), malattie queste ultime che si sono manifestate negli anni passati in alcune parti del pianeta e che hanno determinato epidemie con gravi conseguenze mortali tra le Popolazioni interessate.

I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono mutare ed evolversi infettando l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette, alcuni identificati, diversi anni fa (i primi a metà degli anni Sessanta) e alcuni identificati nel nuovo millennio (nel 2002 il SARS CoV-2 causò l’epidemia nota come SARS) le cellule bersaglio sono dunque principalmente quelle respiratorie ma anche quelle intestinali.

Il nuovo coronavirus è stato al centro dell'agenda internazionale da quando lo scorso dicembre sono stati individuati i primi casi nella città di Wuhan, capoluogo della provincia cinese di Hubei nella Cina Meridionale. Dalla sua comparsa il virus è stato chiamato in vari modi: Inizialmente il termine coronavirus (o nuovo coronavirus) è stato utilizzato per descrivere l'epidemia di Wuhan. Ma altre espressioni, come "virus cinese" o "coronavirus Wuhan", sono state utilizzate sui social network e da molti media con pregiudizi ed ignoranza per tutti i Cinesi presenti in altre Nazioni, compreso in Italia.

Poco dopo la sua comparsa, le autorità sanitarie e l'OMS, hanno adottato la sigla "2019-nCoV" per indicare il virus (e non l'epidemia): "2019" per l'anno di comparsa, "n" per "nuovo" e "CoV" per "coronavirus". Ma questa denominazione non è durata a lungo ed è stata sostituita con "SARS-CoV-2" (Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2). Infine, l'OMS ha scelto di dare un nome alla malattia provocata dal virus: "Covid-19" e ad annunciarne il nome, l'11 febbraio, è stato il direttore generale dell'Oms, dove "CO" sta per COrona, "VI" per VIrus, "D" per Disease (malattia) e "19" indica l'anno in cui si è manifestata.

I sintomi più comuni, del COVID-19, sono febbre, rinite, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave e insufficienza renale. Molti di questi sintomi sono simili a quelli dell’influenza 2019/2020 che ricordiamo essere ancora presente nella Popolazione Italiana, mentre i sintomi più gravi (febbre elevata, polmonite e sindrome respiratoria acuta grave) sono proprie del COVID-19 e necessitano di assistenza respiratoria ospedaliera dove, nei casi estremi, il soggetto viene intubato per la respirazione assistita nei reparti di rianimazione.

Il periodo di incubazione:(in epidemiologia l’incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici), per il COVID-19 si stima che tale periodo di tempo vari tra i 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. Il decorso della storia naturale della malattia: dai dati epidemiologici ricavati anche sulla base dell’esperienza cinese, sembra che l’81% dei soggetti infetti presenti forme lieve (febbre poco elevata >37,5, tosse a tratti intensa), il 14 % presenta una forma grave (febbre elevata e persistente, tosse intensa e continua, dispnea che necessita di ossigenoterapia) e solo un 5% manifesta una forma critica con grave deficit respiratorio e trattamento dell’assistito nei reparti specializzati di rianimazione.

(dati Istituto Superiore Sanità) Vie di Trasmissione: il COVID-19 è un virus respiratorio che si trasmette principalmente attraverso il contatto, diretto (intendendo tale il contatto avvenuto mediante le goccioline di Fludge gocce di saliva delle dimensioni piccolissime di qualche micron, eliminate dal soggetto portatore con la tosse o lo starnuto), o indiretto (gocce di saliva depositate sugli oggetti o le persone). Quindi la via primaria di trasmissione sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite: la saliva: tossendo o starnutendo oppure i contatti personali diretti tra persona e persona (strette di mano abbracci, contatti interumani in luoghi affollati e in posti dove sono presenti più persone), anche attraverso le mani ad esempio toccando con le mani che hanno toccato altre mani o superfici ed oggetti contaminati e che non sono state sufficientemente ed adeguatamente lavate e che a loro volta toccano bocca, naso ed occhi.

L’OMS ha diffuso un dato di estrema importanza cioè che soggetti ASINTOMATICI, che non presentano alcun sintomo, caratteristico del COVID-19, possono trasmettere l’infezione, tuttavia la stessa OMS considera non frequente l’infezione COVID-19 prima che si sviluppino i sintomi. La sopravvivenza al di fuori dell’ospite infetto: in genere i virus al di fuori dell’organismo che li ospita non hanno una sopravvivenza lunga, per quanto riferito al COVID-19, la sopravvivenza su oggetti e superfici è ancora incerta e non si sa quanto riesca a resistere e mantenere una virulenza efficace ma comunque è attendibile una capacità infettante a qualche metro tra soggetti e il contatto delle mani con le superficie degli oggetti comuni precedentemente toccati da persona infetta.

Il Governo Italiano, fin dalla fine di febbraio, ha adottato misure energiche nelle Regioni Lombardia e Veneto ed Emilia e in particolare in alcuni Comuni, ponendo in quarantena gli abitanti ed impedendone i contatti con Popolazioni limotrofe, successivamente nella prima decade di Marzo, tali restrizioni sono state estese al resto d’Italia, assegnando ai Presidenti delle Regioni e in particolare ai Sindaci (ricordiamoci che per le disposizioni ancora vigenti il Sindaco è la prima autorità sanitaria del Comune dove esercita tale funzione), che a loro volta stanno adottando criteri ancora più stringenti e formulano appelli accorati (a volte necessarie minacce per gli incoscienti criminali) ai cittadini.

Le loro iniziative sono necessarie e non vanno assolutamente disattese (e non solo per le previsioni penali in caso di trasgressione), ma per quel senso di civiltà e di salvaguardia della propria salute e della salute altrui, secondo i principi illustrati e le indicazioni fornite dalle Autorità Sanitarie.

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