Il Cedi ex Grigoli potrebbe diventare centro asilo extra-comunitari e Castelvetrano perde ancora la speranza

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
13 Dicembre 2017 16:20
Il Cedi ex Grigoli potrebbe diventare centro asilo extra-comunitari e Castelvetrano perde ancora la speranza

Un altro colpo mortale potrebbe essere presto inferto alla città di Castelvetrano  che negli ultimi mesi ha già dovuto subire gli strali dello scioglimento per le presunte infiltrazioni mafiose che l’hanno letteralmente messa in ginocchio. E notizia di poche ore fa, la decisione di destinare gli immensi locali del Cedi, l’ex centro di stoccaggio e distribuzione della Gruppo 6 Gdo, ad area di accoglienza e ricovero per la flotta di migliaia di lavoratori extra-comunitari che nei mesi autunnali lavorano nelle campagne del Belice.

Questa mattina, un po' a sorpresa, infatti il neo Prefetto della Provincia di Trapani, Dr. Darco Pellos, unitamente ad alcuni funzionari dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alla mafia, ed accompagnato dal Commissario Straordinario della città, Dr. Salvatore Caccamo, aveva effettuato un accurato sopralluogo presso gli immensi capannoni di via Partanna. La notizia aveva fatto il giro della città, grazie al passaparola di quel gruppo di ex lavoratori che un po' per affetto, un po' per abitudine, un po' per la disperata voglia di sperare che un giorno quel luogo simbolo potesse riprendere vita, stazionano spesso nei pressi dell’area.

Qualcuno aveva anche ipotizzato che la letterina a Babbo Natale, che un gruppo di lavoratori disperati aveva scritto qualche giorno fa per tenere viva l’attenzione sul loro annoso problema, avesse sortito l’effetto di risvegliare lo Stato che sembrava aver abbandonato questo lembo di Sicilia. Ed invece è arrivata la doccia fredda del vero motivo di questo improvviso sopralluogo mattutino. Il progetto del massimo esponente dello Stato, il signor Prefetto Pellos, è quello di destinare una parte dell’area e dei capannoni, dopo un minuzioso lavoro di adeguamento del quale dovrebbe farsi carico l’Agenzia per i Beni Confiscati, a centro di accoglienza per i migliaia di extra-comunitari , regolarmente assunti, che nel periodo da settembre a novembre sono impegnati nei campi di Castelvetrano, Campobello e Partanna, al fine di eliminare quell’indegno campo profughi di contrada Erbe Bianche a Campobello di Mazara che è balzato agli onori della cronaca nazionale per le disumane condizioni nel quale vivono i lavoratori stagionali.

La proposta sarà adesso vagliata dai tecnici del Demanio che dovranno valutare se sussistano le condizioni strutturali e poi in caso positivo passerà al vaglio della Commissione Straordinaria. Sull’argomento il dr. Caccamo, da noi rintracciato telefonicamente, ha dichiarato: “Si tratta di un’ipotesi che ci è stata sottoposta dal Signor Prefetto e che deve ancora essere definita nei dettagli e nell’eventuale fattibilità. Si tratterebbe comunque di un intervento temporaneo e limitato nel tempo e che interesserebbe solo una parte della struttura- ha affermato il Commissario Caccamo- è preciso intendimento dell’Agenzia Nazionale di mantenere la titolarità del bene per continuare a ricercare imprenditori privati che abbiano voglia di investire acquisendo l’area in questione.”  Nulla da dire al dr.

Caccamo che si è ritrovato questa patata bollente tra le mani, ma una serie di domande al Signor Prefetto le vogliamo rivolgere sperando in una sua risposta.

Come si può affermare che l’utilizzo per il campo extra-comunitari sarebbe una risposta di legalità?  

Vorremmo comprendere  se nel corso degli anni ci sia stata la volontà di accettare qualcuna delle tante proposte commerciali che sono state invece  rigettate ?

Siamo assolutamente convinti che i fratelli extra-comunitari meritino rispetto, servizi ed un dignitoso trattamento, ma non credete che analogo rispetto meritino i lavoratori del ex gruppo 6 GDO che da anni attendono di essere reimmessi nel tessuto economico come era stato loro promesso?

Come non si comprende che quei magazzini, sempre più abbandonati al loro destino, sono stati per anni un miraggio, una speranza per centinaia di ex- lavoratori che hanno anelato ad un reinserimento degli stessi nel ciclo economico e produttivo, e che con la destinazione a centro di accoglienza sanciranno la definitiva sconfitta di quella speranza? 

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