I nomi dei 19 indagati nel blitz della Polizia alla ricerca di Messina Denaro

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Giugno 2019 15:34
I nomi dei 19 indagati nel blitz della Polizia alla ricerca di Messina Denaro

Alle prime luci dell'alba di oggi, 130 uomini del Servizio Centrale Operativo di Roma, delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani e del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo, con il supporto di un elicottero del Reparto Volo di Palermo, hanno perquisito edifici e abitazioni di persone legate al boss latitante.   Sono state eseguite una serie di perquisizioni a Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna, e Campobello di Mazara, finalizzate a colpire la rete di fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro e a raccogliere ulteriori elementi utili alla sua cattura.

  Questi i nomi dei 19 indagati odierni:   Agate Giovanni nato a Castelvetrano 52 anni,  Amaro Antonino nato a Castelvetrano 44 anni, Arimondi Raffaele nato a Castelvetrano59 anni, Asaro Giovanni nato a Mazara del Vallo 63 anni, Burzotta Luca nato a Mazara del Vallo 57 anni, Cognata Antonino nato a Campobello di Mazara, D’Incerto Adriana nata a Castelvetrano 39 anni, Furnari Leonarda nata a Castelvetrano, Gaiazzo Vito nato a Mazara del Vallo 64 anni, Giglio Leonardo nato a Vita 54 anni, Indelicato Vincenzo nato a Castelvetrano 50 anni, Ingoglia Antonino nato a Trapani 57 anni, Lombardo Katia nata a Castelvetrano 40 anni, Mario Mangiaracina nato a Castelvetrano, Messina Pietro nato a Castelvetrano 64 anni, Moceri Andrea nato a Campobello di Mazara 61 anni, Napoli Onofrio nato a Partanna 60 anni, Piazza Antonino nato a Mazara del Vallo 57 anni, Risalvato Errico nato a Castelvetrano 67 anni       Fra loro vi sono anche alcune persone che, storicamente, sono state in stretti rapporti con il latitante Matteo Messina Denaro.

Ora, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, su segnalazione della Polizia di Stato, li ha sottoposti a una nuova indagine perché sospettati di agevolare la latitanza del capomafia della provincia di Trapani. Gli investigatori della Polizia hanno utilizzato anche attrezzature speciali per verificare l'esistenza di cavità o nascondigli all'interno degli edifici.

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