I devastanti effetti della pandemia sui giovani

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
28 Novembre 2020 08:48
I devastanti effetti della pandemia sui giovani

La pandemia da Covid-19 ha interrotto ogni aspetto delle nostre vite. Prima ancora dell'inizio della crisi, l'integrazione sociale ed economica dei giovani ha rappresentato una continua sfida. Attualmente –  a meno che non venga intrapresa un'azione urgente – è probabile che i giovani subiscano un impatto grave e duraturo della pandemia. Diversi studi condotti a livello globale tra marzo e ottobre 2020 hanno infatti dimostrato come l'impatto della pandemia sia stato sistematico, profondo, sproporzionato e particolarmente gravoso in particolare per le giovani donne, i giovanissimi e i giovani in contesti urbani in fase di sviluppo (se non addirittura sottosviluppati).

I giovani sono preoccupati sul loro futuro ed il loro posto al suo interno. Questo articolo è dedicato a loro. (M. G. O.) Dei giovani che studiavano o combinavano studio e lavoro prima dell'inizio della pandemia, il 73% ha sperimentato la chiusura delle scuole, eppure non tutti sono stati in grado di effettuare la transizione alla didattica online ed alle lezioni ''a distanza''. Infatti, il Covid-19 ha lasciato il 13% degli studenti senza alcun accesso ai corsi, all'insegnamento ed al training; una situazione particolarmente diffusa tra i giovani in contesti urbani in fase di sviluppo o sottosviluppati e quelli che servono a sottolineare le nette divisioni digitali che esistono tra le regioni.

Nonostante gli sforzi delle scuole e dei centri per l'educazione a provvedere la continuità didattica attraverso le modalità online, il 65% dei giovani ha affermato di aver imparato molto meno da quando la pandemia ha avuto inizio; il 51% crede che la loro educazione potrà subire dei ritardi ed il 9% ha dichiarato di temere il totale fallimento della loro educazione. Ma la pandemia non riguarda solo gli studenti, tant'è che a pagarla a caro prezzo sono anche i giovani lavoratori, i quali vedono le loro speranze di trovare un impiego o di far carriera, sgretolarsi irrimediabilmente.

Il 17% di coloro che avevano un impiego prima della crisi, hanno smesso di lavorare immediatamente – in particolare i ragazzi coinvolti dalla fascia 18-24, e gli impiegati nel supporto amministrativo, nei servizi, nelle vendite e nell'artigianato. Lo stesso monte ore è stato ridotto di almeno ¼ del suo normale totale, comportando una conseguente riduzione dei salari pari addirittura al 42%. Una inflessibile interruzione dell'insegnamento e del lavoro – aggravati appunto dalla pandemia – hanno inoltre contribuito ad un deterioramento della salute mentale dei giovani.

Ulteriori ricerche condotte da enti internazionali, hanno dimostrato che almeno il 17% dei giovani sono con molta probabilità affetti da ansia e depressione. Ancor più preoccupante è il livello di degrado riguardante la salute mentale delle giovani donne e dei ragazzi in fascia 18-24 anni. Coloro che hanno subito un rallentamento dell'insegnamento o sono stati vittime di un licenziamento in tronco, hanno  addirittura una duplice possibilità di soffrire di depressione o ansia rispetto a coloro che, in qualche modo, sono riusciti a perpetuare gli studi o non hanno subito licenziamenti.

Questi fattori, sottolineano il rapporto tra salute mentale, successo scolastico e integrazione nel mondo del lavoro. Al tempo stesso, pur riconoscendo l'importanza delle misure di lockdown –  in quanto metodo di salvaguardia delle vite umane – i giovani hanno dimostrato un indiretto impatto sulla loro libertà di movimento. Circa il 33% ha dichiarato l'incapacità di esercitare il proprio diritto a partecipare ad affari pubblici, mentre il 23% circa ha incontrato difficoltà nell'esercitare il proprio diritto alla libertà di pensiero ed espressione.

Ed è proprio questo il punto che dovrebbe far riflettere. I giovani sono sempre visti come speranza per il futuro. Ma alle speranze dei giovani ed al loro bisogno di essere ascoltati ed accolti, chi pensa durante questo particolare momento storico, economico e sociale – specie quando le attenzioni della maggioranza sembrano essere rivolte esclusivamente agli adulti, ai lavoratori e alle partite IVA in default? Eppure non è così difficile supportare ed amplificare le azioni e le voci dei giovani.

A tal proposito, questo articolo vuole essere un invito alla riflessione e magari uno spunto, per chi di competenza, ad agire con investimenti intelligenti che possano garantire lavori decenti per i giovani (che includano magari la protezione dei loro diritti) ; programmi tutelati di impiego e di avviamento delle carriere; protezione sociale, assicurazioni ed agevolazioni per i disoccupati; maggiori sforzi per migliorare la qualità della didattica online e delle attività d' insegnamento a distanza ma soprattutto una complementarità tra servizi di salute mentale, supporto psicosociale e attività fisica.

Solo lavorando insieme, con e per i giovani, si può prevenire l'impatto negativo del Covid-19, scongiurando dei potenziali effetti a lunga durata sulle proprie vite. Maria Giovanna Oddo

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza