I castelvetranesi e le 12 fatiche di Ercole. Quando finirà questo supplizio?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
12 Luglio 2019 08:57
I castelvetranesi e le 12 fatiche di Ercole. Quando finirà questo supplizio?

Riceviamo e pubblichiamo un’arguta riflessione di una nostra affezionata lettrice, Rosalia Ventimiglia:   La storia politica , “relativamente” recente di Castelvetrano e dei castelvetranesi , mi fa ricordare il “mito” delle famose 12 fatiche di Ercole .  In molti, ricorderanno il potente Ercole che  come narrato, affrontò   sforzi immani   per prendere d'assalto  il suo  senso di colpa , dovuto alle responsabilità che egli stesso si attribuiva, per la morte della sua famiglia.  Ed ecco che, nel 2019, il mito di Ercole torna attuale  nella mia mente per   cercare di capire cosa stiamo vivendo tutti noi castelvetranesi in questo periodo difficile.

Da anni ,tutto il mondo, ha scaricato sulla nostra comunità notevoli colpe per il mancato arresto di Matteo Messina Denaro. Con il caso Giambalvo e successive repliche  abbiamo perso anche la credibilità politica . E infine , con il commissariamento, è arrivato il giudizio universale: i castelvetranesi giudicati  a prescindere. Da” grandi evasori” a “incivili” passando “quasi tutti “ dal maglio del  “sospetto” di simpatie pseudo mafiose (fatta eccezione per una parte di città  che guarda caso  è stata sempre vicina a chi ha spedito i commissari a Castelvetrano).  Un periodo buio che non ci possiamo scrollare di dosso neanche dopo le nuove elezioni.

Nell’attesa di riscontrare i responsabili di quanto denunciato e capire chi sono gli  “infiltrati” mafiosi del comune e le varie responsabilità collegate, ci troviamo ad affrontare il post elezioni, sulle stesse frequenze del passato. Sembra che la classe politica locale continui a vivere nel dibattito “ iu ti rissi e tu mi ricisti” quasi come una partita da tennis sul tema “noi siamo bravi e nuovi e tutti gli altri c’eravate prima e quindi qualche sospetto rimane”. Ancora il gioco della colpa per non guardare ai problemi e ai bisogni dei castelvetranesi.

Forse qualcuno dimentica che  Castelvetrano e i castelvetranesi sono ormai sull’orlo del barato e in tutti sensi. Quali fatiche dovrà sopportare parte della città  che vuole rimanere e non fuggire, per scrollarsi di dosso questa enorme quantità di etichette e di colpe? E’ necessario per forza passare dalle 12  fatiche di Ercole  per espugnare le colpe di vivere nella città del boss? Quanti gironi infernali ci competono per espiare i peccati attribuiti a questa comunità?  Un dibattito che rischia di diventare sterile e inutile.

Alla città serve altro . In primis, serve tanta vera  giustizia! Altro che senso di colpa. In attesa che la Giustizia  con “G” grande e che si ispira ai valori costituzionali ,faccia il suo corso ,anche sul dissesto finanziario che, ahimè,  almeno fin ‘ora, ha visto solo i cittadini  puniti a  pagare il conto, parliamo di problemi da risolvere. Mi piacerebbe molto  che si parlasse dei veri bisogni dei castelvetranesi e non solo di colpe.  E di bisogni questa città ne ha a iosa .Dovrei elencare i soliti problemi di igiene pubblica, di rifiuti, di mancanza di prospettive di sviluppo, di borgate trascurate, di immobili abbattuti dai commissari e i rifiuti  da demolizione lasciati sotto il sole in piena stagione turistica, di strade al buio, di scuole  e asili che a settembre avranno gli stessi problemi di ogni anno.

Vorrei anche parlare  di acqua e di servizi pubblici . Ci sono tutta una serie di criticità  che ancora non trovano soluzione . Non sono le solite banalità ma bisogni primari per la salute e la tutela della cittadinanza. Nessuno parla di  disinfestazione e derattizzazione dei territori zanzare. Urge  anche, la pulizia straordinaria di tutte le strade  problema che non può essere affidato ai volontari che nonostante svolgano un encomiabile lavoro non sono attrezzati e organizzati per poterlo fare professionalmente.

Poi i semafori. Ripristinare i semafori e regolare la viabilità urbana ed extraurbana è questione di sicurezza. Non si scherza con la vita dei cittadini. Serve con urgenza riorganizzare gli uffici pubblici . I cittadini non possono continuare ad elemosinare i servizi comunali .  In un momento di grande crisi è pure banale dire che, mettersi a progettare per intercettare fondi economici europei e nazionali è fondamentale. Questioni enormi e vitali allo stesso tempo, e cosa si continua a fare in consiglio comunale? La guerra verbale su questioni di lana caprina.

Divise si, o divise no per i vigili urbani ? Estive o invernali? Mercatino si o  mercatino no ? Bello o brutto? Poi. –“Io ho fatto meglio quando ero assessore e tu fai chiacchere  “ . “Non dobbiamo litigare” rispondono i pentastellati che delle critiche  forti e spesso gratuite , in passato ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia. Inaccettabile da parte della super maggioranza stellina questo assunto  che di politico sa molto poco del genere: ”siamo il nuovo e la maggioranza , comandiamo noi”.

E ancora:” noi abbiamo la maggioranza , spetta a noi  fare e decidiamo noi”. Forse qualcuno dovrebbe spiegare che le leggi ci sono e vanno studiate, capite ,proposte e applicate Insomma quanto dovremmo ancora faticare noi castelvetranesi per espugnare le nostre colpe??? Mi fermo qui per non allungare la lista dei tanti problemi cittadini. Per favore, eletti della città, cominciate a parlare dei bisogni dei cittadini e non litigate per argomenti  che sono lontani dal quotidiano. L’era delle colpe fatela gestire ai tribunali.

Cominciamo a lavorare per la gente che sta male e chiede risposte. Ispiriamoci alla Costituzione che è la vera “regina” della nostra Democrazia. Vorrei ricordare l’articolo 2 che dice :” La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” Dice anche che lo Stato tutela il libero pensiero e anche la partecipazione alla vita democratica delle minoranze anche politiche   Rosalia Ventimiglia  

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