Hanno rubato le “gambe” di Giusy Barraco. Omuncoli!

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
06 Novembre 2020 20:04
Hanno rubato le “gambe” di Giusy Barraco. Omuncoli!

La parola che descrive un furto è sempre una parola odiosa. Perché chi ruba ciò che non gli appartiene, porta via non solo una cosa, o una serie di cose, dalla vita degli altri, ma spesso, insieme alle cose, che si possono ricomprare, distrugge i legami, le storie che quelle cose rappresentano e che a quelle cose si collegano. Poi, se ad essere rubata è una parte di noi, ancora peggio! Immaginate se vi rubassero un occhio, oppure, una mano, o addirittura le gambe. O se rubassero l’album delle fotografie, o l’agenda su cui appuntiamo la nostra vita.

Ecco, è accaduto che in località Biscione, nella civile Petrosino, qualcuno ha forzato una casa per rubare… le gambe di Giusy Barraco (in foto copertina), la campionessa para-olimpica recentemente protagonista di una campagna di raccolta fondi per acquistare sedie da mare per disabili. Sì, proprio così, qualcuno ha rubato le gambe di Giusy, ovvero una delle sedie a rotelle che le consente di camminare. Giusy ne possiede tre: una più vecchia che utilizza soltanto in casa, una più nuova (che è quella che è stata rubata) e quella con cui danza, che il ladro non ha ritenuto di suo gusto.

Che sarà mai questa sedia con le ruote storte, avrà pensato! E con i disegnini sulle ruote… Il fatto è accaduto a fine di ottobre, e le stesse Forze dell’Ordine, accorse a raccogliere le denuncia dei fatti, stentavano a credere ai loro occhi. Tra cassetti rovistati e mobili a testa in giù, intatto il frigorifero e il congelatore a pozzetto, ciò che mancava a casa Caruso- Barraco, è soltanto la sedia a rotelle, proprio le “gambe nuove” di Giusy. A volte la fantasia supera la realtà, e questo è uno di quei casi singolari che passerà alla storia come il furto più odioso.

Forse chi ha forzato quella porta cercava oro o oggetti preziosi ed infine si è accontentato di un po’ di alluminio, o forse, indispettito dalla mancanza di valori da rubare, si sarà appropriato della carrozzina, come ultimo schiaffo. Ma lo schiaffo, vorrei dire, se lo è dato da solo, perché seppure dopo qualche giorno di pianto, Giusy ha voluto raccontare questa storia. Perché rubare è brutto, ma rubare ad una persona affetta da disabilità è la cosa più odiosa del mondo. Rubargli le gambe, poi è da omuncoli.

Giacomo Bonagiuso  

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