Decapitate le famiglie mafiose di Salemi e Vita, 12 arresti. In manette Vito Nicastri

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
13 Marzo 2018 07:27
Decapitate le famiglie mafiose di Salemi e Vita, 12 arresti. In manette Vito Nicastri

Dalle prime luci dell’alba di oggi è in corso una vasta operazione che vede impegnati oltre 100 uomini, tra Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani e del Raggruppamento Operativo Speciale nonché personale della DIA,  finalizzata all’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti  soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e favoreggiamento nonché fittizia intestazione di beni tutti reati aggravati dalle modalità mafiose.

L’operazione costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, avviata nell’aprile del 2014 sotto il coordinamento della DDA di Palermo, che ha consentito di cristallizzare una serie di condotte criminose poste in essere da esponenti delle famiglie mafiose di Vita e Salemi, ritenuti possibili favoreggiatori del latitante Matteo MESSINA DENARO. Le indagini hanno consentito di individuare i capi delle famiglie della cosa nostra di Vita e Salemi e di assicurare alla giustizia diversi gregari.

Gli arrestati, servendosi anche di professionisti nell’ambito di consulenze agricole e immobiliari, sono  riusciti, attraverso società di fatto riconducibili all’organizzazione mafiosa ma fittiziamente intestate a terzi, a realizzare notevoli investimenti in colture innovative per la produzione di legname nonché in attività di ristorazione. L’attività d’indagine svolta dagli inquirenti ha consentito di accertare che parte del denaro derivante dagli investimenti sarebbe stata destinata, dai vertici di cosa nostra trapanese, al mantenimento del latitante Matteo MESSINA DENARO.

Contestualmente sono stati posti in sequestro tre complessi aziendali, comprensivi dell’intero complesso immobiliare nonché dei relativi mezzi d’opera, fittiziamente intestate a terzi ma ritenute strumento per il perseguimento dei fini economici dell’organizzazione criminale. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 presso il Comando Provinciale Carabinieri di Trapani Comunicato Stampa Carabinieri   L’unico nome che è trapelato al momento è quello Vito Nicastri, “il signore del vento”, il re degli impianti eolici da Roma in giù è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Ora, l’ultima traccia per provare ad arrivare al superlatitante è la “borsa piena di soldi” consegnata da Nicastri, così ha raccontato Lorenzo Cimarosa, il cugino acquisito di Messina Denaro che cinque anni fa ha deciso di rompere con la sua famiglia dopo essere finito in manette. Una borsa piena di soldi che Nicastri avrebbe consegnato a un fidato capomafia trapanese, Michele Gucciardi, dopo aver concluso un affare. Poi, la borsa passò a Cimarosa, e da lui al nipote prediletto della primula rossa di Cosa nostra, Francesco Guttadauro (oggi al 41 bis).

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza