Che colore ha la dignità? Viaggio nei campi dove si raccolgono le olive e i nostri giovani non vogliono andare

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
23 Ottobre 2018 08:40
Che colore ha la dignità? Viaggio nei campi dove si raccolgono le olive e i nostri giovani non vogliono andare

Periodo di raccolta di olive, i paesi sono in fermento, c'è quasi aria di festa. In tutto questo fermento ci sono coloro che, in molti casi, per pochi euro all'ora si rompono la schiena, le mani a raccogliere olive. Vedere questo figure il cui colore della pelle crea un contrasto non da poco con le foglie argentee degli ulivi. Lungi dal fare del facile buonismo i fotogrammi del mio itinerario odierno mi ha fatto pensare e un po’ anche vergognare per certi italiani, per certe affermazioni di chi ha urlato e sbandierato per tanto tempo e non ha ancora fatto nulla.

Ne ho incontrati parecchi da Campobello a Castelvetrano. Con una sorta di nodo alla gola vedere il campo allestito della Croce Rossa a Campobello mi ha quasi sollevato. Di certo qualcuno non avrà avuto la fortuna di poter essere incluso e vivrà ancora tra vecchie lamiere ben nascosto. Non sto di certo parlando di quella "Mama Africa" che cazzeggia nella cosiddetta Locanda luogo oramai deputato allo spaccio di droga (sotto gli occhi di tutti e fatto in maniera spudorata). Mi riferisco a quegli occhi lucidi, neri, a quegli occhi ricchi di dignità, che per timore non hanno voluto farsi fotografare, che sono qui solo momentaneamente tanto per racimolare qualche soldo e poi se ne fanno ritorno a casa, appunto qualche soldo perché chissà quanta gente percepisce 3 euro all'ora, quanta gente non ha copertura assicurativa, quanta gente non ha contributi pagati.

Alcuni sono laureati nel loro paese di origine, parlano correttamente l'italiano (non come certe zappe anche laureate dai colletti bianchi che per dirla in breve "non sanno fare la O col bicchiere" e non conoscono le più normali regole della grammatica italiana). Oggi per me la dignità ha avuto il colore della pelle africana, quasi fosse velluto, quel colore che rasenta il colore nero o poco si differenzia. So benissimo che tanti saranno indignati. Ma come?!? Questa difende gli "invasori?" Orbene la mia risposta sarebbe in caso di colloquio vis a vis tutt'altro che diplomatica, mi trattengo dallo scriverla, mi limito semplicemente a dire che questi non hanno invaso niente e nessuno.

Semplicemente lavorano, fanno quei lavori che i giovani oggi non vogliono più fare perché il lavoro della campagna è ritenuto sminuente, perché è più comodo starsene dietro ad un pc e giochicchiare sui social, perché è più comodo vivere alle spalle dei nonni grazie alle loro (talvolta misere) pensioni. Non si venga a dire che il lavoro non c'è!!!! Di lavoro ce n'è e per tutti. Certo c'è da faticare, da rimboccarsi le maniche, lasciare da parte i telefonini e sudare, sarebbe il sudore della Dignità.

Elena Manzini

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