Castelvetrano non è stata dimenticata. Intervista al Sindaco di Partanna, Nicola Catania

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
19 Gennaio 2018 08:17
Castelvetrano non è stata dimenticata. Intervista al Sindaco di Partanna, Nicola Catania

Domenica scorsa si è celebrato il cinquantesimo anniversario del devastante terremoto che colpì la valle del Belice nel 1968. Ospite d’onore il Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella che alla presenza delle massime autorità civili, religiose e militari, ha avuto parole di cordoglio per le vittime e di speranza per un territorio che può ancora ripartire. L’unica nota stonata, in un’organizzazione impeccabile, è stata l’assenza di un rappresentante istituzionale della nostra Castelvetrano.

Primapagina per prima se lo è chiesto con un articolo uscito a poche ore della conclusione delle manifestazioni (potrete leggerlo qui http://www.primapaginacastelvetrano.it/castelvetrano-dimenticata-anche-nelle-celebrazioni-del-terremoto-del-belice) e tanti anche sui social si sono lamentati della cosa. Con il dovuto rispetto per la sacralità del momento, che non volevamo in nessuna maniera inficiare, abbiamo atteso qualche giorno per porre qualche domanda al sindaco di Partanna, Nicola Catania che, in qualità di coordinatore dei comuni della valle del Belice ha organizzato le celebrazioni.

Di seguito le risposte ai nostri quesiti: Signor Sindaco vuole spiegare con quale criterio sono stati invitati i rappresentanti delle città ? Come ho avuto modo di spiegare abbondantemente in una nota di risposta resa pubblica al Sindaco di Sciacca, il Cerimoniale concordato e attuato è stato quello di tipo "territoriale" che ha tenuto conto esclusivamente dei 21 Comuni colpiti dal sisma ed elencati, nel tempo, nei decreti ministeriali emanati. Ci siamo limitati, pertanto, ai primi cittadini attualmente in carica dei comuni interessati, non soltanto dai provvedimenti ministeriali di cui prima, ma facenti parte dello storico coordinamento dei Sindaci della Valle del Belice.

Le uniche eccezioni concordate e consentite, si riferiscono ai miei predecessori ex coordinatori del coordinamento dei Sindaci del Belice. Invece, la rappresentanza istituzionale riferita ai Comuni siciliani ci ha consentito di invitare il Sindaco Leoluca Orlando nella qualità di Presidente dell'ANCI Sicilia in rappresentanza di tutti i Comuni. Come mai non sono stati invitati i sindaci dei comuni della provincia di Trapani, ad eccezione di quelli colpiti dal terremoto? Come Le ho appena riferito, applicandosi il protocollo del tipo "territoriale", nonostante la presenza del Capo dello Stato si sia limitata alla cerimonia di apertura prevista nel mio comune, il protocollo non si esteso ad altri inviti in considerazione del fatto che avremmo dovuto invitare tutti i Sindaci della provincia di Trapani, della provincia di Palermo e della provincia di Agrigento.

Sarei stato ben lieto di poterlo fare ma per le ragioni appena esposte è stato materialmente impossibile. Il noto storico Francesco Saverio Calcara ha pubblicato una lettera aperta nella quale ironizzava con amarezza sul mancato coinvolgimento della città di Castelvetrano che ha avuto un ruolo importante nei giorni e nelle settimane successive al terremoto? Cosa risponde alle sue osservazioni? A prescindere dai personaggi noti, meno noti o in cerca di notorietà, chiunque trovi da ironizzare su un momento così importante e su una commemorazione di un fatto così drammatico ancorché risalente a 50 anni fa e sulla presenza nel territorio del Capo dello Stato, credo che non vada minimamente attenzionato.

Le dico solo che la giornata del 14 è stata una giornata che ha scritto una bella pagina di storia per tutto il territorio e che se fosse dipeso esclusivamente da me avrei aperto gli inviti a tutti i comuni, ed in particolar modo ai cittadini castelvetranesi ai quali riconosco il valore e lo spirito di collaborazione che essi, in quel tempo, hanno mostrato nell'offrire soccorso alle popolazioni colpite da quella grave catastrofe organizzando, tempestivamente, i servizi fondamentali. Non Le nascondo comunque che certe affermazioni superficiali, inopportune e fuori luogo, che provengono da qualsivoglia fonte, non fanno altro che far scadere il tutto in una logica di sfrenato provincialismo e di irragionevole e quanto mai anacronistico campanilismo che nulla ha a che fare, a mio giudizio, con l'ospitalità, la cordialità e l'intraprendenza dei cittadini castelvetranesi, nostri primi cugini, che ho sempre stimato anche nel mio personale percorso amministrativo.

Aggiungo, che nel tempo, alcuni personaggi castelvetranesi, che hanno anche avuto incarichi e responsabilità amministrative, hanno, da sempre, manifestato questo esagerato spirito campanilistico che, a mio giudizio, ha contribuito notevolmente a fare arretrare e/o tenere bloccata quella grande generosità che riconosco nei cittadini di Castelvetrano  e che, possibilmente, in assenza di tali atteggiamenti, avrebbero consentito alla Città di Castelvetrano, di diventare, nel tempo, quella capitale aperta ospitale e sperimentale di cui il territorio avrebbe potuto trovare giovamento.

Partanna nel corso della sua storia ha subito il terremoto, ha subito lo scioglimento per mafia, ma ha saputo ripartire con rinnovato vigore e con l’orgoglio di appartenenza che consiglio si sente di dare ai castelvetranesi, che ultimamente sembra sappiano solo piangersi addosso, per riprovare a riconquistare un ruolo di centralità nella valle del Belice? Non mi sento di dare alcun consiglio. Sono certo però che, come ho detto prima, i cittadini di Castelvetrano sapranno trovare le modalità ed il percorso da intraprendere per risollevare le sorti della Città.

Per quanto mi riguarda, posso soltanto assicurare che laddove richiesto, troveranno in me un convinto sostenitore della riconosciuta centralità della città di Castelvetrano e di tutti i castelvetranesi.

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