Castelvetrano, la Torre di Bigini e la vasca selinuntina

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
16 Settembre 2018 08:53
Castelvetrano, la Torre di Bigini e la vasca selinuntina

Da Castelvetrano, percorrendo la provinciale per Partanna, a circa cinque km, sulla sinistra, una trazzera conduce a ciò che rimane della medievale Torre  di Bigini. Nascosta dalla vegetazione, nelle immediate vicinanze, si può accedere, con qualche difficoltà, alla cosiddetta Vasca selinuntina. Tale vasca, che alcuni ritengono, però, di età romana, costituita da blocchi intagliati di pietra arenaria, serviva ai Selinuntini per raccogliere l’acqua che in quel luogo si trova ancora oggi in abbondanza e incanalarla verso la città, con un percorso di una dozzina di km.

Lungo tale  percorso è ancora possibile riscontrare alcuni elementi dell’antico acquedotto e, verso i due terzi di esso, si possono ancora notare consistenti resti di un sistema di vasche che doveva consentire di raccogliere e far proseguire per la città le acque provenienti dalla vasca maggiore. Questa, dal diametro interno di m 10,30 per un’altezza di m 2,70, aveva sul fondo  dei ciottoli di fiume, utili per filtrare l’acqua, che, nel corso di lavori posteriori, furono asportati. Da tener presente che tale vasca fu usata di nuovo in età spagnola e poi, fino al secolo scorso, come supporto all'acquedotto di Castelvetrano.

Il canale che circonda il lato occidentale della vasca, e porta l’acqua proveniente dalle sorgenti ubicate più su, ha una profondità uguale a quella della vasca stessa.  La vasca non forniva né conteneva tutta l’acqua destinata all’approvvigionamento di Selinunte. Essa racchiudeva una sorgente che aggiungeva la sua acqua al flusso portato dalle sorgenti incanalate più sopra e faceva da struttura aggiuntiva all’acquedotto stesso. Il sito, nell’ultimo cinquantennio, è stato purtroppo abbandonato.

Ho avuto modo di rappresentare ai soci delle associazioni culturali lo stato della  Vasca selinuntina e di proporre di attivarsi affinché venga recuperata e aperta alla fruizione; occorre chiedere  l’intervento dell’Assessorato regionale dei BB. CC, della Soprintendenza di Trapani e dei Comuni di Castelvetrano e Campobello. Ritengo che si potrebbe, inoltre, chiedere al Liceo Classico di far sì che gli alunni “adottino” questo importantissimo “monumento”.  Pare superfluo ricordare l’importanza culturale e i benefici turistici di quanto sopra.

Giuseppe L. Bonanno La mappa nella foto fu pubblicata dall’archeologo Antonino Salinas nel 1885. Bibliografia: Antonino Salinas, Gli acquidotti di Selinunte,  Accademia dei Lincei,  Roma 1885; già in “Notizie degli Scavi”,  luglio 1885; poi in Antonino Salinas, Scritti scelti, vol . II, Palermo 1977, pp. 83-96; Martine Fourmont,  La Vasca selinuntina di Torre Bigini. Fra archivistica e archeologia, in “Sicilia archeologica”, n.

106 (2012), pp. 108-135;

  1. Fourmont – G.L. Bonanno, Selinunte: guida archeologica, Castelvetrano 2014.
G.L. Bonanno (a cura di), Selinunte. Selinoûs, La Medusa, Marsala 2018.

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza