Castelvetranesi & C : la Manzini ci racconta una donna battagliera, Enza Viola

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
20 Luglio 2019 15:02
Castelvetranesi & C : la Manzini ci racconta una donna battagliera, Enza Viola

  Enza Viola: 38 anni, donna battagliera, ex di Rifondazione Comunista, candidata con “Obiettivo città” (lista collegata al candidato sindaco Calogero Martire). Per lei la prima esperienza in assoluto in politica, con 786 preferenze. E' Responsabile CAA presso UGL Coltivatori e referente zonale patronato Enas. Conosce bene i problemi legati al comparto agricolo, comparto fondamentale dell'economia castelvetranese. Donna impegnata nel sociale, molto vicina ai giovani dei quali conosce bene le problematiche (è stata Vice Direttore pastorale diocesana) ma molto vicina anche a coloro che purtroppo si sono trovati ad avere a che fare col fenomeno mafioso.

E' referente del presidio Castelvetrano-Partanna dell’Associazione Antimafie Rita Atria costituitosi nel 2012. Prima volta in politica, prima volta a Palazzo Pignatelli grazie alle 786 preferenze ottenute. Che effetto ti ha fatto entrare a "Palazzo" nella veste di rappresentante del popolo? Sicuramente una grande emozione accompagnata da un enorme senso di responsabilità. Ho avuto l’onore di presiedere il primo consiglio comunale dopo un periodo buio per Castelvetrano ed in quella prima, importantissima seduta abbiamo reso omaggio alle donne presenti in Consiglio che credo abbiano una marcia in più in politica.

Spero di essere rappresentante degna di tutti i cittadini e di non deludere le aspettative di chi nel voto dato a me, crede in una classe politica nuova, rivoluzionaria e trasparente!  Una grande responsabilità sento di avere addosso, ma con grande coraggio e fiducia inizio questa esperienza restando in continuo ascolto delle persone più bisognose della nostra città. E' passato poco tempo dall'elezione della nuova amministrazione, secondo te cosa è stato fatto di positivo e cosa si sarebbe potuto fare e non si è fatto? Ogni amministrazione ha il dovere di interessarsi al bene comune, considerate le vicende che hanno portato al commissariamento per infiltrazioni mafiose.  Penso sia necessaria una conduzione trasparente e non clientelare e personalistica.

La politica, per come la intendo io, dovrebbe misurare le opportunità per il territorio e a Castelvetrano le inopportunità  sono state troppe. Dopo il commissariamento le aspettative erano molte.  Il Sindaco Alfano ed il M5S in campagna elettorale hanno parlato di immediati progetti e soluzioni  ed hanno assunto degli impegni che oggi rimangono disattesi. Non può giustificarsi di continuo barricando la loro incapacità amministrativa dietro la mancanza di soldi, poiché sapevano benissimo cosa bisognava fronteggiare in un Comune in dissesto economico finanziario come il nostro.

Devo riconoscere di positivo la nuova amministrazione sta cercando di sensibilizzare molto il cittadino. Sindaco e Giunta tendono ad una politica che guarda alla compartecipazione attiva di ogni singolo appellandosi di continuo al buon senso civico di ognuno. Ma in tutto questo necessita rimettere in moto velocemente la macchina amministrativa, assicurare decoro e pulizia, affrontando nelle giuste sedi l’emergenza rifiuti, nonché definire il problema della stabilizzazione dei precari. Sei una donna battagliera, una ex di Rifondazione Comunista, cosa ti ha portato a cambiare idea? Non ho mai cambiato idea.

Oggi nessuna tessera di partito mi rappresenta e per questo ho scelto di candidarmi in un movimento civico che guarda ai problemi, alle soluzioni concrete per la mia città. Come vedi la Politica italiana attualmente, ed in particolare quella castelvetranese? Nella politica italiana in questo particolare momento non esistono più partiti con ideologie di destra o di sinistra. La politica è ostaggio di personaggi e singoli leader  che fomentano odio contro gli ultimi, come se questi fossero l’unico reale problema, esperti di propaganda e social.

Uno dei versanti fallimentari su cui cade la mia attenzione è la scuola e l’idea folle di regionalizzarla per creare bottini chiusi.  La politica castelvetranese è in fase di avvio. Mi auguro si possa collaborare serenamente con la maggioranza non dimenticando che il ruolo della minoranza non è il preconcetto come si vuol fare credere dalle tifoserie penta stellate, ma indirizzo e controllo senza becere opposizioni. Ti occupi di Agricoltura, di cosa in particolare? Da più di quindici anni orgogliosamente mi occupo del settore e delle sue problematiche, rivestendo ruoli di responsabile di un centro di assistenza agricola.

Pur non avendo nessun interesse personale e non avendo un'azienda agricola da tutelare, da subito ho visto in questo settore una enorme risorsa per il nostro territorio particolarmente votato all’Agricoltura. L’investimento professionale in Agricoltura mi ha dato tantissime soddisfazioni e mi ha fatto confrontare con una realtà umana, sociale ed economica davvero unica. Oggi gestisco un importante centro di assistenza agricola e seguo numerose aziende di Castelvetrano e dei comuni limitrofi, ho una rete di collaboratori e professionisti del settore che mi aiutano a promuovere sul territorio iniziative, interventi in maniera efficiente, immediata .

Che cosa dovrebbe fare il Ministero dell'Agricoltura per valorizzare le produzioni italiane? Quali sono, secondo te, i principali errori di chi ha rappresentato e rappresenta l'Agricoltura italiana in Europa? Secondo me bisogna aiutare le piccole e medie aziende che spesso sono fuori dal circuito degli aiuti comunitari, che però rappresentano il reale motore economico del comparto agricolo. C’è molta attenzione alle problematiche ambientali ma sempre meno risorse per le misure agro ambientali (produzione biologica ed  integrata).  Occorrono: semplificazione delle procedure di istruttoria e finanziamento di tutte le misure.

Necessita una riforma strutturale dell’AGEA e del Sian al fine di migliorare il servizio di erogazione degli aiuti agli agricoltori . Bisogna incentivare le produzioni di qualità con la diffusione dei prodotti certificazioni DOP e IGP per promuovere un brand che in Europa valorizzi le eccellenze dei territori italiani. I Consorzi, in Sicilia, ed in special modo di Bonifica, sono uno dei tanti problemi che pesano sul comparto agricolo. Cosa ne pensi e che problemi hai rilevato a Castelvetrano? I Consorzi di Bonifica negli ultimi anni hanno mostrato diverse criticità: la gestione economica finanziaria non oculata ha portato ad un forte indebitamento che oggi grava pesantemente sui soci consorziati, i quali ingiustamente sono stati raggiunti da cartelle di pagamento esose in riferimento agli anni pregressi 2013/2018.

I consorzi in Sicilia, commissariati sin dalla nascita, hanno subito delle riforme. I produttori però, chiedono con forza che la gestione sia affidata agli stessi, di rivedere le condizioni generali dell'erogazione del servizio, di avere la certezza dei metodi di calcolo di tali forniture. A tutto ciò si aggiunga la certezza dei consumi attribuiti a ciascun consorziato. Sei impegnata su molti fronti, anche come educatrice giovanile.

Come riesci a conciliare tutti questi impegni? I giovani sono il mio investimento, lavorare con loro e per loro, mi rende felice e non mi sottrae tempo. Riesco a conciliare il lavoro e le mie attività perché entrambi per me hanno un valore sociale che li accomuna. Credo molto nell’idea di “ comunità” attiva, Bisogna far politica per gli altri e non per se stessi. Io per loro mi sono impegnata politicamente. Intendo continuare a promuovere iniziative per i giovani e tra giovani per educarli all’antimafia e con convinzione incitarli a lottare già da piccoli contro qualsiasi violenza sull’uomo, sugli animali e sulla natura affinché possano riacquistare la speranza di trovare la serenità e guardare al loro futuro proprio nel nostro amato paese.

Quali sono i bisogni dei giovani di Castelvetrano? Come andrebbero soddisfatti? I giovani avrebbero bisogno innanzitutto di poche parole e di molti esempi costruttivi a partire dalla famiglia,la prima agenzia formativa .Vista ormai la mancanza delle scuole di partito che possano dare delle linee guida per appassionarli, l’unica buona realtà è quella delle parrocchie e delle forme associative che operano nel sociale. C’è bisogno di lavoro per sottrarre i giovani al bisogno ed a possibili manovalanze negative, di spazi di aggregazione sociale per sottrarli alla solitudine.

I media hanno sempre associato Castelvetrano alla Mafia, a Matteo Messina Denaro. La realtà com'è invece? Credo che la presenza di Matteo Messina Denaro abbia segnato la storia di questa città e sarebbe insincero negarlo anche perché le operazioni delle forze dell’ordine parlano chiaro sulle ramificazioni e sulle connivenze. Accanto a queste, vi sono moltissimi cittadini onesti che hanno tutto il diritto di essere riconosciuti come tali.

Hai partecipato nel giugno 2018 al corteo "sonocastelvetranesenonsonomafioso". Come ti è sembrata la risposta dei castelvetranesi a questo corteo? Voleva essere una risposta netta e concreta contro la mafia , la presenza numerosa di castelvetranesi, degli esponenti delle comunità parrocchiali e delle associazioni che operano nel sociale, è stata la testimonianza che Castelvetrano vuole schierarsi senza se e senza ma dalla parte della legalità. Mafia ed Antimafia (ufficiale): sono due mondi o mondi sovrapponibili, che vivono in simbiosi? Spesso la mafia si infiltra nell’antimafia per avere referenti inoppugnabili.

Vi è una antimafia che continua la sua battaglia lontana dai riflettori e dalle carriere, io credo in questa. Fai parte dell'Associazione Antimafie Rita Atria, in cosa si differisce dall'Antimafia ufficiale? Prima mi riferivo proprio all’Associazione antimafie “ Rita Atria” che continua nel nome di Rita a lavorare per contrastare e denunciare le illegalità non percependo contributi. L’antimafia sociale che parte dal basso fa la differenza con l’antimafia ufficiale.

Di recente Castelvetrano ha ospitato un incontro dal titolo “Attualità delle mafie ed azione di contrasto dell’antimafia”, che ha visto la presenza del Presidente della Commissione parlamentare antimafia nazionale, Nicola Morra, di Don Ciotti di Libera, del magistrato Roberto Tartaglia e del giornalista Salvo Palazzolo di "Repubblica" e di Giuseppe Cimarosa.

Sei stata invitata in qualità di rappresentante di un'Associazione Antimafia? Non sono stata invitata ne come componente di una Associazione Antimafie ne come consigliere comunale .La cosa però non mi stupisce e non mi è dispiaciuto. Io rappresento con la mia Associazione un’antimafia sociale spesso scomoda nei tavoli istituzionali. Noi non guardando in faccia nessuno. Denunciamo. Siamo orgogliosi di essere nei movimenti come quello No Muos, anti razzista e siamo dalla parte di chi salva le vite in mare quindi in netta opposizione rispetto a chi presenziava in quel tavolo e che ha votato i due Decreti Sicurezza.

Rita Atria cosa rappresenta per te? Rita Atria per me rappresenta La DENUNCIA senza guardare in faccia nessuno, Rita denunciò la politica, come DENUNCIO’ la mafia. Vittima della mafia, della società civile e dello Stato. Una giovanissima coraggiosa lasciata sola in un appartamento di una città per lei sconosciuta.   Lei scrive…………..Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita. Tutti hanno paura ma io l'unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi.

Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi. Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi ma io senza di te sono morta. Quale è uno dei casi che ti senti di ricordare o che state seguendo come Associazione Antimafie Rita Atria ? Nel 1996 l’Associazione ha lottato per la riapertura del caso inerente l'omicidio di Graziella Campagna avvenuto a Villafranca il 12 dicembre del 1985; le due leggi sui testimoni di giustizia; l’Impegno contro il parco commerciale di Barcellona PG  (che vede coinvolto il neo collaboratore di giustizia su trattativa Stato mafia, avv.

Rosario Pio Cattafi), con conseguente blocco dello stesso e commissione d'indagine prefettizia su infiltrazioni mafiose, l’impegno con il No Muos di Niscemi, la riapertura dei processi sulle cause di morte di Mario Alberto Dettori e Sandro Marcucci nella Strage di Ustica. Elena Manzini

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