Luciano Perricone e il Movimento Liberi e Indipendenti replicano alle dichiarazioni rilasciate al settimanale “Social” , dal segretario provinciale del Pd , già vice sindaco di Castelvetrano, Marco Campagna Luciano Perricone :“ Sono esterrefatto dalle dichiarazioni del segretario del PD, Marco Campagna : mai scritto al Ministro Salvini per evitare il prolungamento della gestione commissariale del Comune di Castelvetrano fino al prossimo giugno” La storia della politica è piena di individui che tendono a cambiare ogni circostanza a loro favore , per mero opportunismo personale.
Dante , nella Divina Commedia , ne ricorda diversi, collocandoli quasi tutti nei gironi infernali. Ciò che ha dichiarato il segretario del Pd di Trapani, Marco Campagna al giornale “Social” nei giorni scorsi, fa pensare al Propretore romano, Gaio Scribonio Curione. Il sommo poeta , per i suoi modi politici , lo pose tra i -seminatori di discordia- , nel canto ventottesimo dell'Inferno. Dante evidenziò, il suo atteggiamento deferente con chi cerca il potere ad ogni costo.
Ciò che afferma il segretario Campagna , a proposito del commissariamento del comune di Castelvetrano, dimostra che l’ex amico del sindaco Errante, non si fa scappare occasione, per fomentare discordia , usando ogni mezzo a sua disposizione. La prima cosa che mi corre l’obbligo precisare è la seguente: non ho mai scritto al Ministro Salvini per evitare il rinnovo del mandato fino a giugno del commissariamento del comune. La mia missiva al Ministro Salvini , è dello scorso mese di giugno, ed era relativa alle dichiarazioni pubblicate su Facebook da parte della dott.ssa Musca componente della Commissione e del funzionario aggregato, ing.
Riccio sul Ministro Salvini. Dichiarazioni che abbiamo ritenuto opportuno far conoscere al Ministro dell’Interno , in relazione al delicato momento che la città di Castelvetrano sta vivendo. Dove le ha lette, l’ex sindaco Campagna , queste pseudo lettere a Salvini, per bloccare il commissariamento? . Un'altra bufala dell’ex sindaco. Il solito atteggiamento dell’ex sindaco che non ci meraviglia più. Del resto, abbiamo avuto modo di constatare che i Dem, in questa città, sono ormai da tempo campioni di “faccia tosta”.
Proprio Marco Campagna che dichiara a “Social” di –ritenersi soddisfatto della proroga del commissariamento del comune- con fare compiaciuto , dovrebbe spiegare alla Pubblica Opinione, molte cose rimaste in sospeso, sul percorso amministrativo cittadino che lo ha visto protagonista , insieme al suo ex amico Errante per alcuni anni. Lui, potrebbe spiegare molte cose visto che, nella “stanza dei bottoni” del comune vi è rimasto dal maggio del 2012 a gennaio del 2015 . Il segretario provinciale del Pd Marco Campagna Dovrebbe spiegare anche, come mai nella relazione utilizzata per lo scioglimento, non vengono mai citate le sue responsabilità ammnistrative, nella qualità di vice sindaco e assessore.
Neanche il Prefetto Priolo , andato in quiescenza dopo due mesi dal commissariamento, lo cita nelle sue relazioni. Tutto riguarda gli atti ammnistrativi dell’ ex sindaco Felice Errante. Leggendo queste carte , sembra come se Errante, abbia governato da solo. Campagna , come del resto tutto il Pd castelvetranese, non c’erano. I DEM locali, dimenticano che il progetto Errante è stato fortemente voluto nel 2012 da tutto il Pd locale , con Baldo Gucciardi e Gianni Pompeo in testa.
Campagna è stato vice sindaco e assessore , con deleghe molto pesanti. Noi ricordiamo bene: Marco Campagna accettò le deleghe e di conseguenza, la responsabilità politico-ammnistrativa di settori ritenuti -molto importanti- e considerati, nella relazione pre-scioglimento, “sensibili alle infiltrazioni mafiose” . Campagna si ricorderà che, per circa tre anni , ha gestito come assessore, la Tutela Ambientale, il Cimitero, l’Igiene, il Canile Municipale, la Pianificazione del territorio, lo Sportello Europa, i Servizi Tecnici e le Attività Sportive del comune.
Un super assessorato a tutti gli effetti. Deleghe date da Errante, come da accordi elettorali. Oltre il 50 % delle deleghe disponibili e in più, è stato vice sindaco. Eppure, stranamente, nella relazione dello scioglimento della primavera del 2017, redatta quando Ministro dell’Interno era Marco Minniti di Campagna , almeno per quanto è a nostra conoscenza, non c’è traccia. Anche l’ex presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi nel puntare il dito contro l’amministrazione Errante, si fa sfuggire il nome “Pompeo” dell’area PD e guarda caso non quello dell’ex assessore .
Qualche dubbio, per usare un eufemismo su questa vicenda, ci rimane. l'ex sindaco Gianni Pompeo Campagna di questa attività amministrativa con tanto di atti firmati , fa finta di nulla, preferisce non ricordare. Come se non avesse mai amministrato. Forse non è mai andato negli uffici a verificare ciò che accadeva? Forse non ha mai avuto relazioni con tecnici del comune o aziende esterne? O forse, per caso, faceva l’assessore da casa? Anche qui rimangono molti dubbi sul suo operato.
La relazione dello scioglimento dell’era Minniti , amplifica di molto l’operato negativo dell’ex sindaco Errante e non quello di Campagna. Eppure, l’accordo del 2012 era di un patto “ferro” tra i due ex amici. Sentenze successive allo scioglimento, diranno che, Errante -non era colluso con la mafia ma che non fu capace, insieme ad i suoi assessori , di arginare le infiltrazioni mafiose in diversi settori dell’Ente attraverso dei funzionari comunali, specie nei servizi tecnici ed opere pubbliche-.
Solo Errante non fu capace? E Campagna? Molti dei settori in questione ,sono stati diretti proprio dall’ex vice sindaco per quasi 3 anni. Visto quanto dichiarato a “Social” diretto da Vito Manca, consiglio al segretario Campagna di studiare meglio la storia della politica comunale in guisa tale da non scivolare in superficiali valutazioni. Forse, Campagna, confonde la nostra corrispondenza con l’ex Ministro Minniti del 3 giugno del 2017 , sull’opportunità di sciogliere il comune a pochi giorni dal voto.
l'ex ministro Marco Minniti Era una posizione chiara. Ritenevamo- non opportuno- sciogliere il comune a campagna elettorale avanzata . Lo si poteva fare, semmai, subito dopo il Caso Giambalvo ed evitare una lunga agonia al comune. Campagna, di certo, ha perso un ulteriore occasione per evitare di buttare inutile benzina sul fuoco. In certi casi, quando non si ha la piena conoscenza dei fatti, è meglio non rilasciare dichiarazioni. Sarebbe stato meglio tacere, un po’ come fanno, insieme a certa stampa compiacente, Crocetta , Lumia ed altri quando vengono tirati in ballo da vicende giudiziarie.
Noi rispettiamo la volontà del Ministro Salvini. Noi auspichiamo che in questa città, vengano applicati i deliberati costituzionali e non quelli della partitocrazia. Il Governo ha il potere di decidere sul futuro del comune . Noi siamo solo preoccupati per il grave momento che sta vivendo la nostra comunità. Le discordie politiche e le tragedie non ci riguardano. Noi come Movimento, auspichiamo con fermezza che, Giustizia faccia il suo corso. Chiediamo alle autorità interessate che, tutti i documenti comunali in loro possesso, vengano letti senza pregiudizio e con il solo obiettivo di ricercare gli eventuali responsabili , senza faziosità alcuna.
Chiediamo tutto questo in nome della verità e della Giustizia regolata dalle leggi vigenti e non dell’appartenenza politica. I Castelvetranesi, dopo tutto quello che è successo , hanno bisogno di trasparenza e di chiarezza . La mafia si combatte con l’affermazione della verità e del diritto e non con le falsità e le tragedie legate a finalità politiche. Se non ci sarà chiarezza, se non ci sarà una giusta valutazione giudiziaria, dimostrata da fatti inconfutabili e non dalle chiacchiere , tutto quello che si è verificato dal 2017 in poi, è da considerarsi solo un grosso e grande polverone .
Il prezzo pagato dalla comunità castelvetranese è altissimo . Si faccia chiarezza, una volta per tutte , su tanti anni d’amministrazione civica. Questo serve alla gente e soprattutto ai tanti giovani che fuggono da questa città. Quello che non serve è di certo, la strumentalizzazione politica di quanto accaduto, al fine di conquistare posizioni di privilegio. Luciano Perricone Movimento Liberi e indipendenti