Approvata all’ars una norma che blocca le demolizioni

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
13 Settembre 2017 20:27
Approvata all’ars una norma che blocca le demolizioni

Le tanto annunciate demolizioni a Triscina di Selinunte potrebbero subire un inaspettato stop e ,paradosso dei paradossi, il regalo ai "cosiddetti"abusivi arriva da quello che, a parole, doveva essere il presidente della legalità e che nei cinque anni di governo ne ha combinate più di un elefante in un negozio  di cristalli. Nelle scorse settimane il commissario straordinario del comune di Castelvetrano , dr. Salvatore Caccamo, aveva annunciato che era stato concesso un mutuo da 3 milioni di euro per abbattere le 170 case insanabili di Triscina.

Ma con un incredibile colpo di coda il governo Crocetta chiude la legislatura con un regalo non solo ai proprietari di immobili abusivi, ma anche a chi è chiamato a demolire, segnatamente le burocrazie regionali e comunali, ora sollevate da qualunque responsabilità da una norma di poche parole che ha l’effetto di un salvacondotto totale per i funzionari pubblici siciliani: “Limitatamente agli interventi sostitutivi disposti dall’assessorato Territorio e ambiente… nei confronti delle amministrazioni comunali inadempienti, devono intendersi riferiti esclusivamente agli organi di governo dell’ente locale”.

Un apparente controsenso perché sindaco, Giunta e consiglio comunale non hanno alcuna competenza formale nel dare il via libera alle demolizioni, compito che tocca appunto alla burocrazia, adesso del tutto de-responsabilizzata da quelle poche righe su un tema che infiamma la campagna elettorale nell’isola degli abusivi, in cui l’80 per cento dei Comuni è inadempiente, con migliaia di ordinanze di demolizione ineseguite, a “salvare” i funzionari regionali e comunali dall’onere dei controlli (e delle responsabilità) ci ha pensato l’assessore regionale al Territorio e ambiente Maurizio Croce, che il 27 giugno scorso ha presentato  l’emendamento 73 R ai sette deputati della IV commissione Territorio e Ambiente dell'Ars.

Stranamente, o forse no, la norma non è poi finita nel fascicolo degli emendamenti ma è stata presentata “sotto traccia” direttamente nell’aula dell’Assemblea regionale siciliana e votata in un paio di minuti durante una maratona da 48 ore di votazioni continue col resto del “Collegato” alla Finanziaria regionale lo scorso 9 agosto, peraltro con una bizzarra tecnica di voto ,detta per “alzata”, E così il segnale agostano arrivato dall’Ars, nascosto tra le righe di un emendamento sconosciuto persino ai deputati più attenti, è stato quello di una “via di fuga” dalle responsabilità di vigilanza sulle demolizioni scaricate così sulle spalle delle Procure.

Dal 25 agosto, data della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana dell’articolo 49 del provvedimento, se entro 90 giorni il proprietario di un immobile abusivo non obbedisce, demolendo, all’ordine della Procura, la palla passa al Comune e poi torna all’ufficio del Pm: zero competenze per la burocrazia regionale, prima obbligata a mandare i “commissari ad acta”.

Una mossa disperata, per la deputata regionale Claudia Mannino, grillina ora nel Gruppo misto: "È una chiara risposta alla legge nazionale sulle demolizioni, che sta per essere approvata definitivamente dalla Camera dopo il passaggio in Senato del luglio scorso. La norma fa in modo che la Regione si lavi le mani, l’Ars non si può permettere di fare lo scarica barile sulle Procure, producendosi in un nuovo ‘aiutino’ per gli abusivi.

Nel collegato alla legge di stabilità regionale votato recentemente dall’Assemblea qualcuno è riuscito ad infilare un cavillo che deresponsabilizza la Regione in materia di demolizioni, stravolgendo così la ricezione del Testo Unico sull’Edilizia da parte della Sicilia. La norma (art.49 della l.r. n.16/2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 agosto 2017 n.29) impedisce l’invio di commissari ad acta per l’omessa emanazione delle ordinanze di demolizione e di altri provvedimenti di repressione di violazioni edilizie.

Secondo il Testo Unico statale, in caso di inadempienza dei Comuni, le Regioni devono intervenire in via sostitutiva entro 15 giorni, ma questa norma fa in modo che la nostra Regione se ne lavi le mani”.

Cosa succederà ora a Triscina? Questa notte se lo chiederanno in tanti dopo la lettura di questo articolo, domani proveremo a sentire il Dr. Caccamo per capire come si muoverà il Comune.

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