Alcamo: sequestrati in un negozio cinese oltre 700 giocattoli non sicuri e contraffatti

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Novembre 2020 12:57
Alcamo: sequestrati in un negozio cinese oltre 700 giocattoli non sicuri e contraffatti

In un clima caratterizzato da una perdurante situazione di crisi economica e sociale, la Guardia di Finanza di Trapani ha intensificato l’attività di controllo del territorio al fine di rilevare e reprimere condotte illecite poste dagli operatori commerciali ancora aperti, controllando tanto il rispetto della normativa in materia di sicurezza prodotti quanto quella giuslavoristica. Situazione più recente è quella rilevata da militari della Tenenza di Alcamo che, dopo un monitoraggio degli esercizi commerciali, hanno individuato un punto vendita, a gestione cinese, all’interno del quale sono stati rinvenuti centinaia di giocattoli considerati non sicuri poiché completamente privi delle indicazioni minime previste dalla normativa di settore.

Tra questi, inoltre, alcuni riportavano marchi di famosissime case di produzione (Disney e Marvel) evidentemente contraffatti; altri, invece, presentavano la scritta “CE”, che si riferiva però non al marchio di conformità della Comunità Europea rilasciato per i prodotti conformi alle disposizioni europee bensì all’acronimo di China Export, indicativo dell’origine extracomunitaria dei prodotti. Al termine degli accertamenti, sono stati sottoposti a sequestro penale 745 giocattoli e il titolare dell’attività commerciale è stato deferito alla locale A.G.

per i reati di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, contraffazione, ricettazione e per aver introdotto nel territorio dello Stato e posto in vendita prodotti non sicuri, in quanto completamente sprovvisti di indicazioni idonee a identificare il giocattolo, l’importatore o il fabbricante, istruzioni e informazioni di sicurezza in lingua italiana e avvertenze d’uso. Dei tre dipendenti identificati all’interno del locale, inoltre, uno prestava la propria attività totalmente in nero.

Il datore di lavoro non aveva infatti effettuato alcuna comunicazione preventiva obbligatoria, omissione che viene sanzionata con il pagamento di una somma di denaro da 1.500 euro a 9.000 euro e che comporta l’obbligo di assunzione del lavoratore per un periodo di almeno 90 giorni. Per il consumatore, avere a disposizione tali informazioni sul prodotto che acquisterà, avere la garanzia della qualità dei materiali usati e della salubrità dei processi produttivi, non essere tratto in errore sull’origine del prodotto, rappresenta un fattore determinante per operare scelte consapevoli, rispettose della sua salute, soprattutto con riferimento ai giocattoli, articoli con cui i piccoli consumatori entrano in contatto quotidianamente.

L’attività di servizio posta in essere testimonia il costante impegno del Corpo nel settore del contrasto agli illeciti economico-finanziari connessi al commercio di prodotti non sicuri, perseguendo un duplice obiettivo: salvaguardare l’economia legale e gli operatori economici corretti e proteggere la salute e la sicurezza dei consumatori, con particolare riguardo alle categorie più deboli, come i bambini in questo caso. Comunicato stampa

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