Aeroporto di Birgi, non ancora aperte le offerte di Alitalia e Blue Air. Angius (Airgest) risponde su alcune questioni

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
22 Ottobre 2018 08:30
Aeroporto di Birgi, non ancora aperte le offerte di Alitalia e Blue Air. Angius (Airgest) risponde su alcune questioni

A più di dieci giorni dalla scadenza del bando non sono state ancora aperte le offerte  per l’assegnazione di 11 tratte nazionali e 14 internazionali per l’Aeroporto di Birgi e al quale hanno risposto con proprie offerte due soli vettori: Alitalia e Blue Air. La Commissione di gara che si occuperà anche delle offerte presentate da Eurowings per l’Aeroporto di Comiso non ha ancora formalizzato l’accettazione e pertanto è rinviata a data da destinarsi l’apertura delle buste. L’apertura delle buste dipenderà dal placet dell’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici.

La Commissione di gara non ha così potuto ancora convocare i diretti interessati per l’apertura delle buste. Persiste però, parlando dell’Aeroporto di Birgi, il rischio reale che i due vettori, Alitalia e Blue Air, non presentino offerte per tutti e 25 i lotti (uno per tratta prevista dal bando) o che inseriscano nelle offerte le tratte che già le stesse effettuano sullo scalo trapanese. Una cosa è sicura: la vera politica, ed in primis la Regione alla fine della scorsa legislatura, ha certamente grosse responsabilità nel non aver adottato adeguate scelte in una fase cruciale, circa un anno e mezzo fa, quando si stavano determinando il futuro dello stesso Aeroporto con il relativo accordo di co-marketing con la compagnia irlandese Ryanair la quale è riuscita a far raggiungere al “Vincenzo Florio” oltre un milione e mezzo di passeggeri all’anno.

In merito alla ancora mancata apertura delle buste abbiamo contattato l’Ufficio stampa dell’Airgest il quale ha sottolineato che la stessa Società attende notizie dagli organi di competenza preposti alla gara. Inoltre lo stesso Ufficio ci ha fornito informazioni ed alcune dichiarazioni (già fornite ad altre testate)  in merito alle questioni sulle quali si dibatte circa il futuro dello stesso scalo trapanese Il bando. E’ scaduto l’8 ottobre 2018 il bando per l’affidamento dei servizi di promozione e comunicazione per favorire l’incremento delle presenze turistiche nel territorio su cui insiste l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi.

Un progetto, ideato da Airgest, società di gestione dell’aeroporto, e finanziato dalla Regione siciliana per un valore complessivo di € 11.235.000 più iva. È articolato in 25 lotti, nazionali ed internazionali con un affidamento pari a 36 mesi. Era rivolto ad agenzie di comunicazione legate a compagnie aeree, che potevano partecipare a uno o più lotti. I servizi di promozione e comunicazione interessano il territorio dei dodici comuni, facenti parte del comprensorio su cui insiste l’aeroporto, Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Custonaci, Favignana, Marsala, Paceco, Ragusa, Salemi, Valderice.

I plichi contenenti l’offerta e la documentazione dovevano essere inviati alla Centrale Unica di Committenza “Trinakria Sud” – sezione Comune di Comiso. E sarà quindi la CUC Trinakria a dover comunicare l'esito. I commissari dovranno aprire le buste, analizzare le offerte, vedere se sono congrue, se la documentazione prodotta è regolare. Questa commissione dichiarerà alla fine aggiudicati i lotti sui cui sia stata presentata offerta. “Stante alle indiscrezioni –anticipa Paolo Angius, presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto Trapani Birgi- sono arrivate offerte da Alitalia e da Blue Air ma non sappiamo se per uno o se per più lotti».

Come mai un bando che mette insieme agenzie di promozione e comunicazione e vettori aerei? “Perché il bando era per la promozione di flussi turistici e doveva coinvolgere le agenzie di promozione territoriale. Si sarebbero potuti includere - a titolo esemplificativo - come mezzi per raggiungere il territorio da promuovere anche gli autobus e le navi ma il vettore aereo è ovviamente per il turismo il mezzo più efficace. Il tutto è stato fatto nel rispetto della legge regionale che ha previsto il contributo economico e delle più stringenti normative nazionali e comunitarie”.

Ryanair non ha partecipato? Ve lo aspettavate? “Andare da Ryainair a contrattare prima del bando sarebbe stato un comportamento illecito che in nessuna società - sotto la mia Presidenza - si sarebbe mai commesso. Noi – sottolinea ancora Paolo Angius - abbiamo contribuito a redigere un bando che fosse assolutamente rispettoso delle norme vigenti e delle pronunce giurisprudenziali più stringenti. Si pensi solo alle tematiche relative agli aiuti di Stato ed ai più recenti orientamenti giurisprudenziali di svariati Tribunali amministrativi.

La società Airgest, allo stato, è orgogliosa di aver portato alla luce un bando che non abbia ricevuto nessun ricorso e che comunque si concluda costituirà un punto di ripartenza per la società di gestione». Come è avvenuta la diffusione del bando? “Il bando è stato diffuso secondo i canali istituzionali, previsti per legge, dalla centrale unica di committenza e dopo la pubblicazione del bando, attraverso la stampa e per posta elettronica a tutte le compagnie aeroportuali d’Europa e in tutti i siti dedicati.

Abbiamo fornito anche assistenza sui quesiti posti dai potenziali concorrenti sul bando. Nel momento in cui ci dovessimo accorgere che sono state fatte offerte solo per pochi lotti, sentita la Regione e l’assessorato al Turismo valuteremo con i Comuni del territorio se rimettere a bando i lotti restanti”. Il Presidente Airgest Paolo Angius ancora sul bando : “Sicuramente la strada del bando è stata una via complicata per portare nuove rotte su Trapani ma l’unica possibile e legale. Prima c’era il co-marketing diretto e la Camera di Commercio e i comuni contrattavano con la compagnia.

Noi siamo un soggetto totalmente in house del pubblico e non lo possiamo fare. Ciò che abbiamo fatto è il meglio che si poteva fare restando nei termini di legge. Adesso Airgest ha le condizioni finanziare, dopo il risanamento, per avere rapporti più diretti con le compagnie, azioni che valuteremo da società economicamente sana”. Sul futuro di Trapani- Birgi Angius ha affermato:  “L’intuizione giusta l’ha avuta il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che ha parlato di fusione tra i due aeroporti di Trapani e Palermo.

Una decisione che non danneggerebbe il Vincenzo Florio ma crescerebbe il suo valore messo a sistema con il Falcone e Borsellino. Determinerebbe la creazione di un polo aeroportuale come è accaduto Bari e Brindisi, Firenze e Pisa, Venezia, Treviso e Verona ed in grande tra Malpensa e Linate ed Fiumicino e Ciampino. È una follia che esistano quattro società di gestione aeroportuale in Sicilia. Trapani adesso è una società ricapitalizzata, gli azionisti devono valutare l’interesse della cogestione”.

“Trovo quasi lapalissiano  -ha proseguito Angius - pensare che se Airgest e Gesap si fondessero si avrebbero infinite economie di scala e vantaggi competitivi negli accordi con le compagnie. Parlare di campanilismo è una follia, sono aziende entrambe a quasi totale partecipazione del pubblico e la tasca del contribuente e' la stessa. Il Presidente Musumeci vada avanti. Sostenga prima i poli Sicilia Occidentale ed Orientale e poi la creazione del polo unico regionale, un polo da trenta milioni di passeggeri entro 5/8 anni se gestito con professionalità.

La Sicilia non è un isola ma un continente. Ci si può e ci si deve arrivare”. Francesco Mezzapelle

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