Il 25 aprile è la festa di tutti

La Costituzione Italiana, espressione di diverse "sensibilità", è fondata sui valori dell’antifascismo

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
25 Aprile 2024 12:49
Il 25 aprile è la festa di tutti

La commemorazione del 25 aprile, giorno della liberazione del Paese dall'occupazione nazifascista e pertanto la fine in Italia del secondo conflitto mondiale, è stata da sempre molto dibattuta e discussa, una data spesso considerata, ingiustamente, divisiva e non inclusiva. L’Antifascismo non ha un colore politico, furono antifascisti nelle parole e nei fatti comunisti, liberali, cattolici, monarchici, contadini, operai, anche rappresentanti dell’alta borghesia imprenditoriale italiana, e addirittura alcuni che credevano fermamente nella monarchia, lo diventarono anche una minoranza che furono nella prima ora aderenti al partito fascista e poi ne abiurarono le idee.

L’antifascismo ha costituito un formidabile collante, culturale e politico per la nascita della Repubblica Democratica Italiana. I valori dell’Antifascismo, lo vogliamo ricordare, sono fondativi della Costituzione Italiana, emanata dall’Assemblea Costituente con 458 voti a favore, 62 contrari e nessun astenuto su 520 membri, e sulla quale hanno giurato tutti i rappresentanti dello Stato e di Governo dal 1948 ad oggi. Non avere pertanto la volontà o il coraggio di dichiararsi apertamente antifascista, oppure di non prendere le distanze da manifestazioni ove si perpetrano comportamenti fascisti o si rappresentano nostalgie relative al “ventennio”, significa implicitamente non accettare i valori fondativi della Repubblica democratica.

Al di là del dato storico-politico, di cruciale rilievo, v’è poi da tenere conto che alla XII Disposizione Transitoria e Finale della stessa Costituzione Italiana che non è semplicemente, come qualcuno vuol fare intendere, “afascista”, si legge infatti così “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dalla entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista”.

Qui sta –come affermato da importanti giuristi e studiosi- la felice e lungimirante intuizione dei padri costituenti circa la cruda ma sana avvertenza fatta alle future generazioni di mantenere sempre alta e vigile la guardia e a non mostrarsi ingenui nel riconoscimento della vera natura di alcune formazioni politiche, quale che sia il nome da esse portato o il colore della casacca di cui si rivestano. Il “fascismo” secondo molti è bello e sepolto, si forse quello studiato sui libri di scuola ma forme di sopraffazione, soprusi e atti, a qualsiasi livello, di censura o di limitazione della libertà di pensiero ed espressione sono sempre dietro l’angolo; far finta di non vedere o sentire alimenta una spinta verso la pericolosa affermazione di un pensiero e di un modello unico dominate attentando pericolosamente alla pluralità politica, sociale e culturale affermata della nostra bellissima Costituzione. Buon 25 aprile, proprio a tutti.

Francesco Mezzapelle 

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