Continua ad essere vivo il ricordo di Paolo Filippi

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
31 Agosto 2017 14:50
Continua ad essere vivo il ricordo di Paolo Filippi

Il 19 giugno scorso , dopo un calvario durato pochi mesi, si è spento il Maestro Paolo Filippi. Il ricordo che abbiamo pubblicato ieri ha suscitato parecchio interesse e per tale motivo abbiamo deciso di continuare a raccontarvi il volto meno conosciuto dell'artista castelvetranese che, ricordiamo sarà celebrato domani sera, venerdì 1 settembre, presso l'arena Samafe a Triscina. Filippi era molto amato nella cerchia dei suoi amici più cari, ma negli ultimi anni, forse a causa delle difficoltà economiche e per il male che lo stava divorando, si era chiuso molto più in se stesso. E per uno di quegli arabeschi che il destino ci propone, ad occuparsi di lui nell'ultimo mese della sua vita terrena e' stata una persona che nemmeno lo conosceva.

Rosy Milazzo, presidente dell'associazione Angeli per la Vita , da molti anni si occupa dei bisognosi e dei malati e gestisce anche delle case famiglia per anziani e attraverso una segnalazione arrivò a casa del Maestro. " il Dr.Filippi è la sua compagna versavano in una grave situazione di disagio che non sto qui a dettagliare- afferma la Milazzo- ed inoltre era chiaro come il male era ormai arrivato alla fase terminale. Abbiamo deciso di dare una mano a due persone bisognose, come sempre abbiamo fatto con gli altri volontari della mia associazione e ci siamo occupati di loro fornendo piena assistenza.

Quando Filippi è mancato ci siamo occupati di tutte le procedure per garantirgli un ultimo dignitoso viaggio ed ho deciso di non venire meno alla richiesta che con quegli occhi buoni ed un filo di voce mi ha fatto il maestro chiedendomi di continuare ad occuparmi della sua compagna Eva che che ha problemi di salute ed era sola e per questo l'abbiamo ospitata e continueremo a farlo presso la nostra casa famiglia proprio per onorare quella promessa."

Ma chi era davvero Paolo Filippi? Ecco altri contributi di chi lo ha conosciuto ed apprezzato in vita: la professoressa Rosalba Garofalo scrive: "L’insonnia è compagna fedele di Paolo,la sua filosofia declina un credo:” Le ore dedicate al sonno,sono ore rubate alla vita”. Questo ricordo unito alla sua sensibilità di poeta e di artista,me lo rende vivo nella memoria. Le gite ed i pranzi fatti insieme con amici comuni,allietati dal suono della sua chitarra,mi ritornano alla mente,come il suo sguardo languido e la sua voce sensuale ed accattivante.

Le note del pianoforte,un bicchiere di brandy,la sigaretta accesa,il viso pulito,la sincerità e l’affetto suggellano gli anni di una parte di vita vissuta con l’allegria e la consapevolezza che si può stare bene anche con le piccole cose." Anche lo storico Prof.ROSARIO DI BELLA, poeta e critico letterario recentemente scomparso, ebbe prole di giubilo per L'artista: "Conosco Paolo Filippi da quasi mezzo secolo:da quando sostenne(con esito pienamente positivo)gli esami di ammissione al Liceo Classico con la commissione della quale facevo parte.

Rammento che mi colpì il suo comportamento garbato,controllato,quasi sussiegoso,e per la foggia di vestire un po’ antiquata;ed ebbi l’impressione che quel sedicenne,consapevole della sua precoce maturità morale e intellettuale,volesse ingenuamente farla notare attraverso il contegno e l’abbigliamento.Lo ebbi poi alunno e così “eum intus et in cute novi”.D’ingegno vivace e di fervida immaginazione, desideroso di darsi una cultura solida, si distingueva per un suo tratto di originalità,di anticonformismo,che rischiava di sconfinare nell’eccentricità.Sulla sua precocità non mi ero ingannato:era ancora studente liceale quando volle fare omaggio a mia moglie e a me di una “Ninnananna per Roberta”, la nostra primogenita al suo primo mese di vita.E’ un brano vocale e strumentale assai bello, una tipica “berceuse”dall’andamento dolcemente ondeggiante e suadente, con un testo indovinato per la sua candida freschezza.Era viva fin d’allora in Paolo la passione per la musica e la poesia,accompagnata da intensità di sentimento e ricchezza di fantasia- passione che, sorretta da validi tecnici acquisiti da tempo,già si traducevano in entusiastica volontà di applicazione e di creazione.E ha prodotto molto, Paolo.

Cedevole ai richiami sentimentali e agli stimoli affettivi, in particolare al fascino femminile, ha composto canti di ispirazione amorosa;fortemente legato alla nostra terra e alle sue nobili memorie, ha inneggiato a Selinunte;e, con spirito autenticamente religioso, si è cimentato anche nel campo della musica sacra, così come è modernamente intesa.Ma questo mio amico-tale ormai lo considero da tempo-, anche se non incapace di abbandonarsi a manifestazioni di compagnevole gaiezza,di cordiale festosità addirittura coinvolgente,è di temperamento un po’ malinconico e, soprattutto, molto riservato e schivo;e non si è mai”pubblicizzato”.come generalmente fanno oggi gli artisti,più o meno valenti.

Ed io credo che proprio per questo, anche se non gli sono mancati i riconoscimenti.non abbia raggiunto quel pieno successo che meriterebbe." Anche ilProf.Francesco Saverio Calcara stimava ed apprezzava Paolo:"Frammenti di ricordi, lacerti di memoria, momenti di attesa, rammarico, gioie perdute,amori svaniti e … Selinunte con quella onnipresente luna che diventa una sorta di momento epifanico,luce che disvela un paesaggio interiore gravido di sentimenti.

…Selinunte,tra le viti e gli ulivi saraceni,è come la città morta di dannunziana memoria,la città senza tempo che è come una presenza-assenza che incombe,la cui malia ti prende l’animo e non ti lascia piu’….….E ancora la Sicilia ,”matri granni” “terra sudata”,mito cantato con i toni di chi si sente esule,straniero in patria,legato a una dimensione che va perdendosi,quando si parlava il siciliano”senza vriogna”,si campava con poco o niente,con un pomodoro o una “sarduzza”con pane nero e “pani cunzatu”

Questo ed altro troviamo nella canzoni di Paolo Filippi,autentico e sapido poeta,in cui le emozioni profonde dell’anima mirabilmente si coniugano all’inguaribile amore per la sua terra."

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